2015
Thohir ad Agnelli: «Lavoriamo insieme»
E rivela: «Nainggolan? Mi piace, ma abbiamo puntato su Kondogbia»
Nella lunga intervista concessa a Tuttosport il presidente dell’Inter non ha parlato solo di obiettivi a lungo termine e mercato, ma anche della prossima sfida all’orizzonte, cioè quella contro il Torino, che Erick Thohir considera una classica del calcio italiano: «Inter e Torino sono due club con una grande storia. Sono contento che il fischio d’inizio sia alle 12:30, perché quello è l’orario ideale per far sì che il calcio italiano sia fruibile sui mercati asiatici. Mi aspetto una bella partita e, naturalmente, mi auguro la vinca l’Inter. Cairo? Ci accomuna il fatto di lavorare nel mondo dell’editoria, ho avuto modo di conoscerlo e parlarci e mi è sembrato una persona con idee interessanti».
QUESTIONE STADIO – Ma il magnate indonesiano di recente ha avuto modo di conoscere anche Silvio Berlusconi. Thohir è stato, infatti, invitato ad Arcore dal presidente del Milan per parlare anche della questione San Siro: «Negli ultimi 7 mesi, basandoci sui precedenti colloqui avuti col Milan, abbiamo lavorato su uno stadio dell’Inter. Qualche settimana fa il presidente Berlusconi ha dichiarato ufficialmente che vogliono rimanere a San Siro e per questo ne abbiamo discusso e torneremo a farlo in futuro. Nel 2016 ci sarà la finale di Champions, quindi siamo doppiamente fortunati, perché con questo evento nello stadio ci saranno già un sacco di miglioramenti fatti. Ma non è ancora abbastanza. Quindi se davvero vogliamo lavorare assieme, bisogna metterci d’accordo e fare insieme una timeline con i lavori da fare per avere uno stadio più moderno», ha raccontato Thohir, secondo cui la capienza di San Siro va ridotta in base alla media di spettatori e andrebbe costruita una cittadella nerazzurra sul modello dei centri sportivi inglesi, anche se al momento si dice soddisfatto delle strutture attuali.
NEW DEAL – A proposito di rapporti e relazioni, Thohir ha commentato anche quelli con la Juventus, che può essere da esempio per quanto fatto dopo la retrocessione: «Innanzitutto l’Inter non è mai stata in serie B, però non è nemmeno stata costante nei risultati e questa è una delle grandi sfide che dobbiamo vincere contro noi stessi. Trattativa Vucinic-Guarin? Non credevo che fosse un buon affare per noi, questo è il motivo per il quale l’ho stoppata. Ma per Hernanes, ho dato l’ok perché andava bene. Abbiamo comprato nove giocatori in estate, Hernanes è un ottimo centrocampista e soddisfaceva i bisogni della Juventus, quindi abbiamo chiuso l’accordo, senza pregiudizi rispetto a quanto è successo in passato per altre trattative. Agnelli? Ho incontrato Andrea a Berlino, gli ho dato la mano e gli ho fatto le mie congratulazioni. Io voglio competere e vincere contro Agnelli. Ma in termini di relazioni e sviluppo del calcio italiano dobbiamo lavorare insieme. Ho incontrato e parlato anche con James Pallotta, ma non l’ho chiamato di certo dopo il match di sabato per dirgli: “Ehi, ho vinto io”; ma in circostanze diverse è ovvio che mi fermi per salutarlo e per parlare del nostro calcio», ha raccontato Thohir, che “ruberebbe” Emil Audero alla Juventus.
LE SCELTE – Non mancano altre rivelazioni e retroscena, come quello su Radja Nainggolan: «Ovviamente, mi sarebbe piaciuto avere Nainggolan all’Inter, ma abbiamo optato per Kondogbia, perché scegliamo ciò che è meglio per la squadra, non quello che è meglio per me. Radja mi piace molto e il fatto che non l’abbia cercato non significa che non sia un grande giocatore, ma ci sono altri ragionamenti da fare». Infine, lancia una proposta per rinnovare il calcio italiano: «Oggi tutti voi potete vedere in televisione le partite della Major League Soccer. Negli Stati Uniti, al contrario, si fa fatica a vedere la Serie A e questo, se ci pensate, è paradossale. In Indonesia, per esempio, si vedono entrambe le competizioni. Ma se le squadre italiane o spagnole giocano alle tre di notte locali la maggior parte dei supporter indonesiani non vedono la partita. Per questo penso che sia vitale programmare alcune partite al sabato pomeriggio per far sì che siano fruibili sia per il mercato asiatico che per quello statunitense».