2016

«Calciopoli, Moratti fece una scelta strana»

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L’ex responsabile sicurezza Telecom Tavaroli: «C’è un cd sparito»

Domani sarà un anniversario per nulla bello nel calcio italiano: il 2 maggio 2006 scoppiò quello che è ad oggi ritenuto il più grande e controverso scandalo del pallone, Calciopoli. Sono passati dieci anni da allora e si continua a dibattere sulle presunte responsabilità della Juventus, retrocessa d’ufficio in Serie B, dell’allora direttore generale bianconero Luciano Moggi, ma anche dell’Inter, del suo ex presidente Giacinto Facchetti e di Massimo Moratti. Qualcosa che non torna c’è anche secondo Giuliano Tavaroli, ex resposanbile dalla sicurezza di Telecom e Pirelli, colui da cui ebbe origine tutto: fu lui uno dei primi, nel 2001, a venire in possesso di alcune intercettazioni compromettenti che riguardavano i vertici del calcio italiano… «Quando Moratti ebbe quelle registrazioni era un bivio – racconta oggi Tavaroli – . Mandare tutto al nucleo investigativo attribuendo a Facchetti la responsabilità di quelle registrazioni o fare un esposto generico. Scelse la seconda e disse che non voleva “rompere il giocattolo”. Il fascicolo finì tra le mani del pubblico ministero Ilda Boccassini»

TAVAROLI: «C’È UN CD CHE NON SI TROVA» – Le registrazioni di cui Tavaroli parla erano su un cd che ad oggi non si trova: l’esposto di Moratti non ebbe successo, ma qualche anno dopo sarebbero venute fuori altre intercettazioni compromettenti che avrebbero originato tutto: «Credo che quel cd sia ancora presso lo Studio Legale Mucciarelli (coloro che fecero l’esposto, ndr), ma se Moratti avesse scelto la prima strada sarebbero venuto tutto prima alla luce – le parole di Tavaroli a La Repubblica . Siamo sicuri sia stata tutta colpa di Moggi? Io penso che in certi momenti lui abbia pensato che in verità l’intrigo sia partito proprio da dentro la Juve, in pochi guardavano con simpatia al suo potere». Ma perché l’Inter commissionò quelle famose registrazioni? «L’ex arbitro Danilo Nucini raccontò tutto a Facchetti, era a fine carriera e cercava una sistemazione. Gli illustrò tutto, poi chiamarono me e trovai conferme del suo racconto». Anni dopo, il mistero continua… 

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