Medel: «Io devo temere la Roma?» - Calcio News 24
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2015

Medel: «Io devo temere la Roma?»

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Il centrocampista però ammette: «Per ora hanno qualcosa in più»

Ha fatto un sacco di errori da ragazzo Gary Medel: una volta è uscito dal parabrezza della sua macchina lanciata a 140 km/h. Lo ha raccontato lo stesso centrocampista dell’Inter, che ha imparato dagli errori grazie alla sua fame, voglia e intelligenza. Uno come lui, dunque, non può avere paura della Roma: «Ho paura sì: di nessuno», ha scherzato il calciatore cileno ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Molto apprezzato da Roberto Mancini, che non ne farebbe mai a meno, Medel sottolinea però l’importanza del gruppo: «Si gioca in 11… e noi giochiamo per lo scudetto».

GLI AVVERSARI – All’orizzonte, dunque, la sfida contro la Roma, una partita per il titolo: «Poi è chiaro che per arrivare in cima devi vincere anche contro le piccole, ma battere la Roma significa non farli scappare e sorpassarli. Ottima squadra, la Roma. Tosta, gioca a calcio, ha soluzioni, è compatta, ha ritmo, sa tenere il campo. Noi? Noi lottiamo per il titolo ma dobbiamo smetterla di fare certi errori, non si deve più perdere punti come quelli di Palermo», ha spiegato Medel, secondo cui il miglior giocatore giallorosso è Radja Nainggolan: «Fa la differenza. Corre, pensa, dà assistenza, vede la porta. Dzeko? E’ bravo, ma ho giocato e mi sono scontrato già con altri tipi alti due metri. Non so perché dovrei avere paura…».

GOL – Medel è uno di quei giocatori che si applica sempre e ci crede in ogni partita. E la sua versatilità è un altro dei pregi che può vantare: «Dietro ho giocato centrale a tre e quattro col Cile e l’Inter, laterale destro o sinistro anche nel Boca, a centrocampo ho fatto tutto. Se mi vogliono mettere il numero 9 ci sto. Se mi manca il gol? L’ultimo l’ho fatto in Copa America e se arriverà il primo con l’Inter venga come viene: un gol è un gol, di ginocchio o di destro è un gol». A proposito di gol, chi dovrebbe farne tanti, Mauro Icardi, ne sta facendo invece pochi: «E’ un problema che in questo momento c’è, in parte ha ragione. Ma non è colpa di uno o del tecnico: dipende da tutta la squadra, tutta, perché nessuno al mondo è più importante della squadra». Dopo aver promosso Pulgar del Bologna, che «diventerà forte», Medel ha poi proposto un altro cileno all’Inter: «Jorge Valdivia, il mago. Fa cose pazzesche».

LIVELLI – Le critiche al gioco non intaccano le certezze di Medel: «Si può giocare bene o male, può essere soggettivo o evidente. Quello che serve è fare tre punti. E creare più occasioni da gol». Chiamato “Pitbull” per la sua grinta e corsa a perdifiato, Medel è in buona compagnia: in rosa c’è Felipe Melo. «Non c’è nulla di meglio di due pitbull in squadra». Roma e Napoli, però, sono un gradino sopra l’Inter: «Per ora hanno qualcosa in più, ma noi lavoriamo per il sorpasso. Mancio mi piace perché chiede di pressare alto: magari si rischia ma guarda avanti, per vincere. La scorsa stagione abbiamo lavorato per questa e inserito giocatori forti, esperti, mixandoli con giovani importanti. Se eviteremo certi errori arriveremo a livello di Roma e Napoli. Se credo a Champions e scudetto? Sì, non scarto nulla. Come si batte la Roma? Testa, cuore, intelligenza. E huevos (p***e). Risultato? Voglio giocarla. Mica pensarla».

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