2016
Bergomi: «Inter, Lippi decise il mio addio»
«L’allenatore volle mandare via un gruppetto storico di giocatori»
Sono giorni in cui si parla di grandi bandiere e di addii. Dopo il caso Francesco Totti a Roma, si sono presi in considerazione i casi di altre leggende del calcio italiano che hanno mollato i rispettivi club in maniera più o meno tormentata dopo anni di fedeltà. Tra questi Alessandro Del Piero alla Juventus o Paolo Maldini al Milan. Ce n’è un altro, tra i tanti, che dovette appendere gli scarpini al chiodo e che nel suo club di riferimento, l’Inter, non ha mai più messo piede: Giuseppe Bergomi, ex capitano nerazzurro. A scatenare l’addio dello “Zio”, come veniva soprannominato, l’arrivo all’Inter di Marcello Lippi, correva l’anno 1999… «Giocavo quasi sempre titolare, ma la mia ultima stagione fa un po’ particolare. Allora il presidente Massimo Moratti scelse Marcello Lippi come allenatore dandogli però il completo controllo della situazione e della rosa: come si suol dire, aveva dato al tecnico “carta bianca”». Ed infatti Lippi lo fece fuori nel giro di un battito di ciglia…
BERGOMI: «L’ADDIO ALL’INTER? DECISE LIPPI» – «Avevo 36 anni allora, ma dissi all’allenatore che, volendo, il sottoscritto avrebbe potuto continuare a giocare ancora se lo avesse voluto – ha spiegato Bergomi ai microfoni di Sky Sport, l’emittente per la quale ormai da anni è commentatore tecnico – . La risposta fu che avrebbe voluto mandare via un gruppetto storico di giocatori come me, Diego Pablo Simeone e Gianluca Pagliuca (come confermato in una recente intervista proprio dall’ex portiere nerazzurro, ndr). Credo che in questi casi l’ultima parola sia sempre della società, io comunque da parte mia non avrei mai più vestito una maglia diversa da quella nerazzurra». Così fu: infatti Bergomi, lasciata l’Inter, decise di appendere gli scarpini al chiodo e di intraprendere le professione di allenatore delle giovanili prima e di commentatore tecnico parallelamente. Avrebbe comentato proprio lui la vittoria dei Mondiali del 2006 dell’Italia. Commissario tecnico di allora: Marcello Lippi. Ironia della sorte.