2013
Inter, tra crisi d’identità e telenovela Paulinho
INTER STRAMACCIONI MORATTI – Tutti si domandano: che fine ha fatto la vera Inter? Dov’è finita quella squadra che da settembre, a Verona, al fatidico 3 novembre 2012, allo Juventus Stadium, ha collezionato dieci vittorie consecutive tra campionato ed Europa League? Gli ultimi risultati vedono i nerazzurri in piena crisi d’identità, a risentirne, ovviamente, è la classifica: dall’ Olimpico contro la Lazio, passando per Udine, concludendo ieri con il deludente pari interno con il Torino. Beh, la banda Stramaccioni sembra aver smarrito la fame di vittorie, la voglia e la determinazione che avevano contraddistinto la cavalcata conclusasi, appunto, nella gara al cospetto della Juve. Ieri sera, nel match contro i granata, altra prova al di sotto delle aspettative, dove la Beneamata ha sofferto la velocità e la vivacità dei vari Cerci e Meggiorini, autore peraltro di due gol, il pressing a centrocampo comandato da Brighi e la solidità difensiva degli uomini di Ventura. Poca fantasia, poca lucidità, troppi errori. Questa la sintesi della prestazione nerazzurra nello scorso turno di campionato. E se il Toro avesse vinto, non avrebbe di certo rubato nulla. Handanovic provvidenziale.
ERRORI DECISIVI – Stramaccioni nel post-partita ha parlato di errori collettivi, non individuali. Effettivamente oltre al clamoroso errore di Guarin, anche Handanovic sale sul banco degli imputati, reo di aver potuto rinviare dopo il retropassaggio. Chivu e Ranocchia, invece, rimanendo larghi e disinteressandosi dell’azione, non hanno aiutato i compagni in palese difficoltà. Risultato: Meggiorini, che non segnava da Novara – Inter dello scorso anno, mette dentro l’1-1. Da lì in poi black-out e calo vertiginoso di tutti gli undici in campo con la maglia nerazzurra. La banda Ventura, galvanizzata dal pari, ha cambiato marcia alzando il baricentro e mettendo, di conseguenza, in difficoltà l’Inter. Nel primo tempo le fasce non hanno funzionato: troppo spazio per i cursori granata. Nella ripresa, dopo il 2-1 sempre di Meggiorini arrivato da una incursione di Cerci sulla sinistra, Stramaccioni ha sistemato lo scacchiere con Zanetti a destra, assist-man per il 2-2, e Cambiasso in mezzo, spostando nuovamente Guarin dietro le punte. Insufficiente ancora le prestazioni di Gargano e Pereira. Manca un playmaker in grado di sviluppare l’azione e smistare giocate importanti alle punte. Cassano troppe volte si è abbassato per ricevere palla ed illuminare la manovra, lasciando Palacio troppo solo.
SARA’ PAULINHO L’UOMO GIUSTO? – Intanto la sessione di calciomercato di gennaio sta per arrivare ai titoli di coda. Dopo la cessione di Sneijder al Galatasaray e l’imminente passaggio di Coutinho al Liverpool, in casa Inter il mercato di riparazione non è ancora decollato. Giovedì alle 19 si chiudono i battenti ed ovviamente i tifosi sperano nell’arrivo di qualche pedina in grado di migliorare l’ organico in forza a Stramaccioni. Tanti i giocatori nel taccuino di Marco Branca e Piero Ausilio: Paulinho, Biglia, Schelotto, Kuzmanovic, Cassani e, l’ultimo in ordine cronologico , Bernardo, centrocampista del Vasco da Gama. Tutte ipotesi, nessuna trattativa reale in prossimità di andare a buon fine. Un solo acquisto: Rocchi, raramente impiegato. Paulinho è l’unico tra questi a suscitare il desiderio di Stramaccioni, ma sarà veramente lui l’uomo della svolta in casa Inter? Tanti i dubbi a riguardo. I meno ottimisti temono addirittura in un Vampeta, altri , invece, sono di parere opposto e sognano il brasiliano. Branca, nel frattempo, è volato in Brasile per sondare il terreno con il Corinthians: a breve sapremo l’esito del vertice con i dirigenti brasiliani. Intanto, la telenovela Paulinho vive l’ennesimo episodio.