2014

Inter, Thohir: «Cara Italia, è ora di cambiare mentalità»

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INTER SERIE A THOHIR – Ancora Thohir. Il tycoon indonesiano, dopo la ‘prima puntata’ dell’intervista trasmessa ieri dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato nuovamente, addestrandosi, questa volta, in aspetti più tecnici, come la ripresa economica: «Qualcuno ha frainteso il mio concetto di modello americano. Non ci sarà nessun salary cup fissato a 2,5 milioni di euro, ma un tetto complessivo che riguardi tutta la squadra».

NO INGAGGI FOLLI – Un lavoro di squadra: questo è quello che Thohir ha chiesto alla dirigenza e ai giocatori, inserendo nuovi parametri economici a livello contrattuale: «Abbassare gli ingaggi è un passaggio fondamentale, anche in virtù della tassazione che c’è in Italia. Serve trovare un equilibrio tra costi e ricavi: se incassi 100 milioni, non puoi spenderne più di 50 per gli ingaggi. Ah, sia chiaro: abbassando gli ingaggi, non è automatico che cali la qualità della squadra. Conta il lavoro di gruppo, come a livello dirigenziale».

APRITEVI! – Un calcio in crisi, quello italiano, a cui il tycoon indonesiano pensa di poter trovare una soluzione. Con il tempo, però: «L’Italia deve iniziare ad aprirsi calcisticamente parlando, altrimenti resterà sempre alle spalle di tutti gli altri campionati europei. Per il bene del calcio italiano è necessario che alcune partite di cartello vengano giocate alle tre sia del sabato che della domenica, in modo da poter essere guardate da tutto il mondo. E poi le partite all’estero: pensate, per esempio, come sarebbe bello giocare la prima giornata della Serie A a New York».

IL MIO CONTRIBUTO – E di soluzioni per crescere e migliorare gli introiti ce ne sono. Seguendo, per esempio, le orme di Manchester United e Arsenal: «A questo proposito, porterò l’Inter in America. Sto cercando di valorizzare il marchio nerazzurro negli Stati Uniti e in Asia, e recentemente ho venduto a un’emittente indonesiana i diritti per le nostre partite. Stadio di proprietà? Al momento le priorità sono altre, stiamo modernizzando San Siro. Tifo Inter e c’è un grande potenziale: possiamo fare bene».

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