2012

Inter, Stramaccioni: “Parma ostico, Sneijder segua le regole”

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INTER STRAMACCIONI PARMA – La partita di domani sera contro il Parma sarà per l’Inter un nodo importante: non sempre contro le “piccole” i nerazzurri sono riusciti a fare risultato pieno in questo campionato finora. Stramaccioni predica attenzione ai suoi, ecco perchè…

A Parma ricordo che abbiamo avuto la prima sconfitta, quindi so che è un campo molto difficile. Loro sono bravi, sicuramente quello che sta facendo Roberto Donadoni è sotto gli occhi di tutti: anche se sono cambiati alcuni giocatori importanti, il Parma ha mantenuto una sua identità di gioco. Per noi domani sarà una gara difficile, dobbiamo ritrovare quelle caratteristiche che ci avevano proiettato in alto alla classifica. Abbiamo rispetto per l’avversario, ma vogliamo fare la prestazione, le parole di Stramaccioni, in conferenza stampa oggi.

Sulla faccenda Sneijder, fuori dai convocati per questioni contrattuali:Ovviamente parlo ogni giorno con Wesley, così come con il presidente. Sono al corrente perfettamente di tutta la situazione: l’Inter è una società con delle regole precise, questa idea del club va rispettata e condivisa. Poi bisogna capire la posizione del giocatore. In questo momento siete di fronte alla persona che forse ha più stima umana e professionale di Wesley che ci possa essere. Non c’è niente di extra e di personale nei confronti del giocatore, faccio le mie scelte tecniche per ciò che vedo. Detto questo, andrò a Parma con i giocatori migliori a disposizione e per questo decido di non utilizzare Sneijder in questa occasione. Marco (Branca, ndr) faceva riferimento alla situazione societaria col giocatore. Io domani non vorrei tutta questa serenità in campo… (sorride, ndr). Vorrei la fame e la grinta che ci hanno portato al secondo posto. In campo non voglio vedere serenità, ma voglia e grinta. Sereni prima e dopo, non durante“.

Sulla squalifica annullata, che gli permetterà di sedere in panchina domani:Un ringraziamento per Capellini e Raffaelli (i suoi difensori, ndr), che non sono solo degli ottimi professionisti ma che sono stati anche protagonisti della mia storia all’Inter. Lo studio dove è stato deciso che io sarei diventato l’allenatore dell’Inter era di Raffaelli e io non lo sapevo, mentre Capellini è colui di fronte al quale ho firmato il triennale che, come dice qualcuno, mi ha cambiato la vita. L’altra volta meritavo di essere allontanato dal campo perché platealmente ho manifestato il mio dissenso, ma non meritavo di essere squalificato perché non ho assolutamente offeso nessuno. Trovo giusto che io sia in panchina a Parma. La squalifica di Cassano? Quando mi hanno placcato in campo per tenermi, non avevo visto chi fosse, poi Antonio mi ha detto che era stato lui… Speravo che questo gesto di umanità portasse alla riduzione di almeno una giornata: la sua è un’assenza pesante. Se ha fatto una ‘cassanata’? Mi fido di lui, verrà con noi a Parma“.

Sul tridente: “Credo, e lo dico con la consueta lucidità, che la mia Inter abbia concesso un po’ troppo nelle ultime gare. Non mi piace piangere, non l’ho mai fatto, ma per noi sicuramente sarebbe fondamentale il recupero di Guarin: credo che Fredy per domani stringerà i denti. In queste ultime due partite l’Inter non è riuscita a mettere in campo quello che ci aveva portato a questa posizione di classifica. Anche nello sviluppo della gara col Cagliari non sono riuscito a dare energia, forze, un aiuto dalla panchina, al reparto di centrocampo. Questo lo dico senza togliere i meriti a chi ha giocato. Questa è la verità, mentre è riduttivo dire tridente sì, tridente no. Non è il tridente la discriminante. Il problema non è tanto il numero degli infortunati, ma che sono nello stesso reparto. Comunque sta a me trovare delle soluzioni e metterle in campo, invece mi è mancata una tipologia di risorsa per indirizzare le partite“.

Su Milan – Juventus, di stasera: “Dico che Milan-Juventus arriva in un momento in cui ancora più che mai pensiamo all’Inter, anche perché domenica abbiamo avuto una grande occasione e abbiamo pareggiato. Dobbiamo pensare solo a noi stessi“.

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