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Inter, conferenza Spalletti: «Vogliamo sorpassare il Milan e arrivare secondi»
L’allenatore dell’Inter fiducioso sulla prestazione dei nerazzurri: «La squadra ha fatto vedere di avere una sua identità»
Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del derby tra Inter e Milan.
SUL PESSIMO MOMENTO DELL’INTER – «Sono cose che succedono a tutti. L’entusiasmo o il dispiacere dei risultati comportano delle conseguenze positive o negative. Le qualità individuali, nel metterle a disposizione tutte, un po’ di differenza la fanno. Perisic nell’ultima partita ha fatto la differenza quando ha dato disponibilità di giocare nonostante una condizione non perfetta».
SU PIATEK – «È un attaccante fortissimo, ma ragiona giustamente di reparto e non individualmente. Ormai non si marca a uomo e vedremo in che zona si andrà a mettere».
SUL DERBY IN OTTICA CHAMPIONS – «Ci si porta sempre le scorie dietro, per la prestazione prima di tutto, ma poi bisogna trovare la fiducia e la voglia di esibire cose differenti. Ci sono i presupposti perché questa non diventi una gara decisiva. Ripeto: chiaro che qualche problema, in caso negativo, te lo crea e per questo bisogna vincere».
SUL DERBY D’ANDATA – «Di match ne sono stati giocati tanti. Non è a una sola partita che dobbiamo guardare. La squadra ha fatto vedere di avere una sua identità. All’andata gara in totale equilibrio, nel finale poi siamo riusciti a portarla a casa. Sia io sia Gattuso vogliamo vincere il derby».
SU NAINGGOLAN – «Non sarà neppure in panchina».
SUL SORPASSO AL MILAN – «Vogliamo arrivare prima di chiunque altro, il Milan è una società forte, noi vogliamo entrare tra le prime quattro. Se possibile vogliamo arrivare terzi o anche secondi».
SULLE PRESTAZIONI DELL’INTER – «Giovedì siamo entrati male in partita. A Francoforte avevamo visto che potevamo passare il turno contro un avversario forte. Ora vanno ristabiliti compiti e ruoli, bisogna rimettere tutto in ordine per quelle che sono le decisioni da prendere. Accettiamo le emozioni e il dispiacere, ma diventa fondamentale che la squadra riacquisti le proprie capacità di giocare a calcio, nonostante il poco tempo a disposizione».