2018

SOS qualità, ma l’estate dell’Inter di Spalletti è già iniziata

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Perché l’estate di calciomercato dell’Inter di Luciano Spalletti è già bella ed iniziata: una realtà che…

Luciano Spalletti ha lanciato il grido d’allarme nell’immediato seguito della sfida tra la sua Inter ed il Napoli di Sarri: «per andare oltre il livello raggiunto ora abbiamo bisogno di qualità. Il Napoli ne ha, noi no». Ad onor del vero in gran parte delle interviste precedenti aveva accennato al problema, ma dopo lo 0-0 strappato ai partenopei non si è voluto servire di infruttiferi giri di parole. Un monito diretto alla società: occorrerà tutt’altra campagna acquisti se l’intento comune è quello di elevare le ambizioni dell’Inter. Quel che c’è ora non basterà. O meglio: con questi qui si può arrivare al massimo fin dove si è oggi. Impensabile chiedere altro. Così Spalletti ha trovato l’assist ideale per proprietà e dirigenza, e si è messo in attesa di un segnale: qualora l’Inter non sarà rinforzata dalla prossima sessione di calciomercato, ci si guarderebbe negli occhi per tracciare un bilancio e scegliere se camminare ancora insieme.

Inter, Spalletti ha deciso

Per valutare se i presupposti per cui è nata la storia tra il tecnico ed i colori nerazzurri sono ancora tutti al loro posto. Intanto Luciano Spalletti, con evidente ritardo rispetto ad un trend completamente capovolto rispetto all’avvio di stagione, ha scelto la sua nuova Inter: ha deciso con chi giocarsela. In mediana il tandem sarà composto da Gagliardini e Brozovic: la coppia funzione perché entrambi hanno un po’ tutte le caratteristiche. Corrono, fanno legna, hanno ottimi fondamentali: riescono dunque, alternandosi nelle mansioni, a gestire la fase difensiva come quella propositiva. Qualche metro avanti ecco l’unico tangibile acquisto invernale: Rafinha riesce a tramutare – a seconda delle circostanze di gioco – il 4-2-3-1 nel 4-3-3 ed ha passo e qualità diversi da chi lo ha preceduto. Diversi da Joao Mario, da Brozovic fortunatamente e funzionalmente tornato nel suo ruolo originario in mediana, da Borja Valero che – non ce ne vorrà l’ex centrocampista della Fiorentina – si limitava sostanzialmente al compitino. A far circolare la palla senza mai prendersi un rischio, peraltro limitato da un tenore atletico che non può più essere quello dei giorni migliori.

Inter, estate di calciomercato già iniziata

E sono proprio queste scelte – sommate all’altra esclusione eccellente, quella del collega di reparto (già ai tempi della Fiorentina) Matias Vecino – a tracciare la linea che la finestra estiva di calciomercato nerazzurra dovrà necessariamente percorrere: acquistare un centrocampista/trequartista di qualità, soprattutto qualora si optasse per il mancato riscatto di Rafinha. In altre parole: Borja Valero è bocciato o quasi, Vecino non può esserlo alla luce dell’avvio di stagione palesato ma non è probabilmente quel cardine che un po’ tutti avevano intravisto nei primi mesi di Inter. Potrebbe mancargli proprio quella qualità a cui si è spesso riferito Spalletti. Con Gagliardini e Brozovic che, per quanto si è visto nello scenario di Marassi contro la Sampdoria, offrono le garanzie richieste in mediana, ecco come la linea sarebbe nella sostanza dettata: un innesto di massimo livello sulla trequarti, un centrocampista che sappia alternare la mansione pura del mediano a quella dell’interprete di qualità, qualche metro più avanti. Funzionale come piace a Spalletti, non necessariamente Nainggolan ma in salsa Nainggolan. Ed il capitolo centrocampo sarebbe di fatto definito.

Cosa mancherebbe all’Inter del prossimo anno?

Prima di andare oltre nell’analisi soffermiamoci sul presente: l’imperativo dell’Inter è quello di difendere il piazzamento Champions dagli assalti di Lazio e soprattutto Milan, che ha ancor a disposizione un derby dalla devastante rilevanza per alterare lo scenario e completare la sua rincorsa. Sarebbe oggettivamente complesso spiegare al popolo nerazzurro un’Inter ancora una volta fuori dalla Champions League, ancora una volta incapace di centrare il suo obiettivo, quando – oggi come ieri – ci si era addirittura spinti a parlare di scudetto. L’accesso alla massima competizione internazionale per club appare come la condicio sine qua non per ripresentarsi credibilmente negli attuali effettivi. Dalla proprietà alla dirigenza fino allo staff tecnico. E gli acquisti, alla fine si torna sempre lì: se dei centrocampisti abbiamo parlato, restano da completare i pacchetti difesa ed attacco. Un centrale di scorta al tandem SkriniarMiranda che magari possa concorrere per il posto da titolare con il brasiliano, almeno un esterno di comprovato valore. Se in attacco si ragionerà per qualità, ecco che il sacrificato potrebbe essere proprio Antonio Candreva: al suo posto qualcuno che sia in grado di saltare l’uomo meglio di quanto riesca all’azzurro, di puntare e generare situazioni di superiorità numerica. Il tasto sul quale batte senza soluzione di sosta Luciano Spalletti. Nel pokerissimo rifilato alla Sampdoria qualcosa si è visto: una squadra che sappia agire in profondità, verticalizzare per sorprendere sul tempo l’avversario, alternare la via centrale a quelle laterali, risultare poco prevedibile. Per riuscire in questo intento Spalletti ha bisogno di altri calciatori e lo ha urlato a chiare lettere: riformulare la sua Inter è qualcosa che – a suo modo di intendere – inizialmente non compete a lui.

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