2018
Inter, Spalletti: «Non facciamo bene entrambe le fasi, dobbiamo essere più leggeri»
Luciano Spalletti ha rilasciato qualche dichiarazione sulla sua esperienza in occasione della Panchina d’oro 2018
Al margine della premiazione per la Panchina d’Oro, che conclude le celebrazioni per i 120 anni di FIGC, Luciano Spalletti ha parlato della sua esperienza da allenatore. Queste le sue parole: «Secondo me abbiamo fatto dei passi avanti importanti nel modo di allenare. Quando ho cominciato a fare l’allenatore si faceva toccare poco la palla con i piedi ai portieri, ora i due centrali difensivi sono dei veri registi della squadra. C’è questa alternanza che ci è successa anche ieri che non ti fa mantenere sempre una concentrazione alta, non è facile perché quando chiedi ai calciatori di essere sempre attenti su alcune cose, perdono un po’ di creatività. Quelli che sentono la musica, che sembrano prendere le cose con leggerezza, ci mettono poi più creatività in campo. Ho detto che il Barcellona si scalda solo pochi minuti mentre se lo facessimo noi perderemmo. Dobbiamo abituarci anche noi a questo doppio salto dall’essere più scanzonati e leggeri al metterci il ghigno e mettersi di traverso per non far passare l’avversario. Noi facciamo una o l’altra fase, dobbiamo farle entrambe: rilassarsi con la musica ma poi entrare in campo con il massimo della concentrazione».
Le parole di Spalletti sul Barcellona
Spalletti si è soffermato anche sul Barcellona: «Per me è stato molto difficile, ho tentato di andarli a prendere quando si è giocato lì per toglier loro il palleggio. Secondo me riconquistare palla nell’altra metà campo ti dà un vantaggio enorme. Ma non ci siamo riusciti perché loro sono bravi a gestire il possesso, hanno il portiere che sa trovare il giocatore a metà strada. Fraseggiano e gestiscono il possesso basso, ma quando trovano il giocatore fra le linee vanno a dare questa vampata che ti arriva nell’area di rigore. Noi abbiamo rischiato molto sia all’andata sia al ritorno».
E ancora sulla differenza di Valverde con il passato blaugrana: «Prima superavano la difficoltà della tua pressione, poi per il gusto di mantenere il pallone e vedere la percentuale di possesso lo riportavano anche dietro. Adesso danno accelerate improvvise quando si libera lo spazio e vanno a chiudere l’azione in pochi istanti. Il passaggio in avanti c’è stato nella qualità del gioco, se non ce l’hai nella gestione del pallone diventare squadra di rango è complicato. Chiaro che poi ti esponi a rischi, pressare e andarli a prendere con la linea difensiva alta libera spazio alle spalle e ti costringe a rincorrere. Se poi non ci fanno palleggiare, come successo ieri con Gasp che ci è montato addosso, devi trovare un’altra soluzione. Poi se si perde, si viene via e gli si fanno i complimenti».