2018

Inter, Spalletti: «La squalifica? Crea un precedente pericoloso»

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Luciano Spalletti nella conferenza stampa prima della Fiorentina: «Dobbiamo mettere a posto la classifica. Chiesa è formidabile, spacca le partite. San Siro? Che sia uno stimolo»

L’Inter è passata in una settimana dall’oblio all’estasi. Ma domani arriva a San Siro la splendida Fiorentina di Stefano Pioli ed è vietato abbassare la guardia. Concetto che Spalletti ha ribadito in conferenza stampa: «Sappiamo di aver perso dei punti e di aver poi vinto due partite in cui abbiamo fatto passi in avanti notevoli per continuità e carattere. Non bisogna accontentarci. Dobbiamo ancora mettere a posto la classifica, stiamo bene e abbiamo necessità di portare a casa altri punti. Non sarà facile perché la Fiorentina è allenata da un allenatore bravo, che conosco bene e mi garba anche come persona. Allena una squadra moderna e che sta bene. Hanno Chiesa che spacca le tattiche della partita perché fa gli uno contro uno in maniera forte. Però anche noi abbiamo una squadra forte e abbiamo la contromossa più importante che è quella di poter riempire lo stadio».

Spalletti si è soffermato anche sull’allenamento odierno e su San Siro: «Abbiamo finito l’allenamento ora e sono contento dello spirito della squadra e di come li ho trovati. Tutti sono a disposizione e vogliono giocare, ma è impensabile far giocare a tutti tutte le partite. Abbiamo un gruppo per cui possiamo sostituire tutti, l’essenziale è arrivare a un rendimento pari al blasone e alla qualità che abbiamo. E ora ci siamo vicini. San Siro è la Scala del Calcio. Ci può stare che crei qualcosa, però di fronte a un pubblico così non puoi sbagliare. Deve essere uno stimolo per i calciatori, qualcosa che ti porta al di là di qualsiasi barriera».

Il giudizio di Spalletti su Nainggolan, Icardi e Brozovic

Su Nainggolan e Icardi, Spalletti ha dichiarato: «Nainggolan ha bisogno di giocare per trovare la condizione. È chiaro che nella ripetitività dell’agonismo delle partite uno accumula. In ogni caso o gioca o rimane fuori. Icardi sta toccando gli stessi palloni dell’anno scorso. È un dato facilissimo da rilevare. Sarebbe interessante anche valutare quanti palloni può permettere di toccare ai compagni visto che su di lui c’è un’attenzione particolare. Se si vanno a vedere i calciatori con le sue caratteristiche questo si trasforma in uno spazio in chi gli sta vicino perché gli viene attribuita più attenzione, i compagni ne giovano».

Il tecnico di Certaldo è passato poi all’analisi della crescita di Brozovic: «Non abbiamo preso un altro giocatore in quel ruolo lì perché sapevamo che Brozovic può prendersi questa responsabilità. Può essere il regista della squadra e lo fa anche bene perché quando va a impostare lui gioca corto e lungo. Istintivamente è un conoscitore di calcio, ha la bussola per sapere dove andare. Il problema è che è sempre stato un centrocampista, adoperato per attaccare gli spazi e poiché ha un bagaglio aerobico incredibile e fa sempre più strada di tutti gli altri. Deve essere più bravo a stare in quel recinto centrale, dove passa la maggior parte dei palloni. Ne gestisce allora una quantità corretta e diventa più ordinato».

Per concludere, Spalletti ha rilasciato dichiarazioni in merito all’apporto dei cambi e alla squalifica assegnata dal giudice sportivo

Al tecnico nerazzurro è stato poi chiesto dell’apporto dei subentranti: «È stato importante perché quelli entrati non sono andati a completare il minutaggio che mancava di quello precedente, ma a dare il colpo di grazia che ti permette di vincere. Questo è quello che fa la differenza perché poi può uscire anche quello che è stato il migliore in campo, dato che entra un altro migliore in campo. E fa 20′ più forte dei 70′ di quello prima. Si può anche sostituire chi ha fatto bene, perché il tentativo è mettere chi può fare anche meglio, non si va a togliere le capacità della squadra. Borja Valero è quello che mette davanti a tutto quel che fa e ai suoi pensieri il bene della squadra, per cui più mentalità sua avremo in squadra e più riusciremo ad avere soluzioni importanti».

Infine una chiosa sulla squalifica ricevuta dal giudice sportivo per l’esultanza dopo il gol contro la Sampdoria: «Di questo non voglio parlare. Sono solo dispiaciuto ma non voglio dire niente. Sugli episodi del Var non mi sono neanche girato. Sul gol era importante e ho avuto questa reazione, però secondo me si crea un precedente difficile da gestire in futuro».

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