2013
Inter, Simoni: «Questa la reale dimensione. Mercato..»
CALCIOMERCATO INTER SIMONI – Attuale direttore tecnico della Cremonese, ma con un passato in nerazzurro condito dalla vittoria nel ’98 della Coppa Uefa con Ronaldo, Gigi Simoni ha analizzato il momento dell’Inter: «Onestamente mi aspettavo una stagione del genere. La squadra è cambiata parecchio e spesso la formazione è stata dettata dalle assenze. Era ovvio che la continuità venisse a mancare. Ma la posizione è buona. Credo che questa sia la sua reale dimensione. Forse c’erano speranze maggiori, ma ci sta di stare nel gruppo delle inseguitrici, solo la Juve ha un passo superiore alle altre. Dopo 28 giornate, che il successo di Torino sia stato un episodio: l’Inter giocò benissimo, la Juventus incorse in una giornata no. Sono troppe le partite discordanti per dire che l’Inter potesse ambire a un ruolo di antagonista per il campionato. Basti pensare ultimamente alla differenza di rendimento fra un tempo e l’altro», ha dichiarato a Tuttosport l’ex allenatore, che ha provato ad analizzare i responsabili di tale situazione e giudicato la campagna acquisti nerazzurra: «Diciamo che sono state fatte delle buone scelte, puntando su giocatori di valore come Guarin e Palacio, e altre meno… Secondo me non sono stati sostituiti adeguatamente difensori come Lucio e Maicon, mentre alcuni giocatori arrivati non sono da Inter. Con queste premesse era facile prevedere un campionato di assestamento. A gennaio sono arrivati diversi giocatori solo nelle ultime ore, come se si volesse raddrizzare le cose in qualche modo. Penso allo scambio Cassano-Pazzini: il barese ha fatto il suo, ma il rossonero ha segnato tanto e alla lunga è andata meglio al Milan. Le squadre si fanno con i campioni e chi ne ha di più, vince. Ci sono stagioni in cui prendi dei giovani, Kovacic sembra interessante, ma difficilmente ti imponi subito».
Simoni poi dispensa consigli al suo ex presidente e confronta Stramaccioni con Allegri: «Moratti continui con Stramaccioni, gli faccia terminare la stagione, giudichi come il tecnico affronterà queste difficoltà e poi faccia un bilancio: un tecnico si valuta in questi momenti, non quando vince sempre. Allegri meglio di Stramaccioni? C’è una differenza sostanziale. Il rossonero ha alle spalle un’esperienza da giocatore di livello importante e panchine in tutte le categoria. Ha faticato pure lui, ma aveva alle spalle un bagaglio tale che gli ha permesso di superare le difficoltà. Stramaccioni è un ragazzo, è in gamba, ha qualità, ma non ha mai frequentato il calcio che conta, neanche da calciatore. E questo inevitabilmente porta via qualcosa. È normale che a volte trovi problemi più grandi della sua esperienza. Però è stato fortunato, Moratti gli ha sempre dato fiducia. Finora».