2020

Inter, centrocampo da #maiunagioia: rebus infinito per Conte

Pubblicato

su

Non c’è mai possibilità di respiro per l’Inter di Antonio Conte, obbligata anche contro lo Shakhtar Donetsk a risolvere il rebus centrocampo

Indubbiamente non è stata la vigilia che in casa Inter si auspicava. Dal caos del rapporto Eriksen-Conte all’assenza sicura di Vidal e a quella estremamente probabile di Barella. Insomma, ancora una volta il centrocampo nerazzurro sarà tutto da inventare. Ormai una consuetudine in questa stagione.

Già, perché a lungo si è scritto e discusso dell’abbondanza nel reparto nevralgico. Un fiore all’occhiello per colmare il gap dalla Juventus che, oltretutto, proprio a centrocampo mostra le sue più evidenti lacune. Un’ampiezza nelle scelte che, però, il tecnico salentino non ha sostanzialmente mai potuto sfruttare.

Vecino sin qui non si è mai visto, complice la lunga degenza che lo ha fatto sparire dai radar. Ma ben più inspiegabile (e dannosa) si sta rivelando l’assenza forzata di Sensi, giocatore che aveva illuminato gli occhi dei tifosi nelle sue prime settimane interiste. Tra la parentesi covid e gli acciacchi più o meno effettivi, anche Nainggolan non ha sostanzialmente lasciato tracce, dimostrando di avere forse la testa più a Cagliari che a Milano.

Troppo altalenante e reo di errori grossolani, invece, Vidal. Arrivato dopo il lunghissimo inseguimento di Antonio Conte, il cileno non si è rivelato sin qui quel salto di livello necessario. Quantità e qualità che avrebbero dovuto supportare l’immenso Barella, imprescindibile per continuità di rendimento. Ma, ahinoi, quasi sicuramente out contro lo Shakhtar Donetsk.

Dopo le prime settimane completamente scollegato e svuotato, se non altro, si sta rivedendo il Brozovic dei bei tempi. Come per magia, dopo il contagio da coronavirus, il regista croato è tornato nelle ultime gare il re della manovra nerazzurra. Preciso, presente e geniale.

Al fianco di un “Epic” in ripresa, c’è poi anche la nota lietissima firmata Gagliardini. Spesso vituperato e denigrato dal suo stesso tifo, l’ex bergamasco sta assolvendo al meglio il ruolo di “soldato” nel sistema del tecnico pugliese.

E se a completare il trio contro gli ucraini fosse proprio lui? Il più enorme dilemma del 2020 a tinte nerazzurre, ovvero Christian Eriksen. Giocatore alla porta, fuori dal progetto, “umiliato” dalle scelte di Antonio Conte. Ne abbiamo sentite di tutti i colori. Eppure il danese resta giocatore dal talento sopraffino, La sua genialità sulla trequarti potrebbe essere la chiave per scardinare il fortino dello Shakhtar. Ci crederà Conte? Ci crederà lo stesso Eriksen? Nell’incertezza dei due protagonisti, senza dubbio, ci crede eccome il popolo interista.

Exit mobile version