2013
Inter, Schelotto: “Voglio dimostrare quello che valgo”
ALVAREZ SCHELOTTO INTER ZANETTI – El Galgo è il soprannome che in Argentina avevano dato a Matias Ezequiel Schelotto, giocatore argentino ma adesso a tutti gli effetti italiano che è passato dall’Atalanta all’Inter nell’ultima sessione di mercato. Con i meneghini Schelotto ha già esordito e disputato qualche minuto ed è stato intervistato da Inter Channel per raccontare sia un po’ della sua carriera che la sua nuova vita interista. Ecco le sue parole.
“Anche io da bambino amavo fare le foto da tifoso, quindi per me è un piacere. La cosa che mi fa più piacere è che il mio idolo ormai è il mio compagno di squadra Javier Zanetti, davvero un’emozione unica poter giocare con campioni come lui.”
INTER – “Quando mi hanno detto che mi volevano, il sogno di giocare con Zanetti e coi miei idoli era divenuto realtà. Ora ho tanto da dimostrare a tutti, per ripagare la fiducia di Moratti, Branca e Ausilio, ma anche degli altri, anche i magazzinieri. Non ho vissuto quei giorni di mercato in maniera felicissima perché ero teso ma accanto a me mi ha confortato la mia famiglia e poi tutto il 30 gennaio è andato per il verso giusto”.
CESENA – “In Argentina i miei mi portarono prima al Velez, dove conobbi Alvarez, e poi al banfield, la squadra da cui mi comprò il Cesena. In Romagna ho passato un periodo difficile, perché non arrivava il transfer e allora mi allenavo. Ma dopo le cose brutte arrivano sempre le cose belle: cominciai a giocare nel Cesena, la prima partita da titolare fu contro la Spal, che i romagnoli non battevano da 60 anni: segno, vinciamo e porto il Cesena in B. Da lì non mi sono mai fermato, sono andato anche in A col Cesena, poi Under 21 e Catania. Ringrazio Bisoli, la società e gli amici che ancora ho lì, oltre a mio fratello che è rimasto lì a vivere”
ARRIVO IN NERAZZURRO – “Magari l’esordio con l’Inter non è stato felicissimo calcisticamente, forse molti si aspettano tanto da me. Ma quando sono arrivato all’Inter ho pensato che un’occasione così non sarebbe più ricapitata, quella di giocare in uno dei club più importanti del mondo, e quindi cercherò di giocare anche con una gamba sola, se sto male o vomito. Sono cose belle queste. Voglio rimanere a lungo, spaccare tutto e dimostrare quello che valgo. A San Siro sono stato anche da tifoso nell’ultimo derby e poter giocare la stracittadina mi dà molta carica”.