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Inter: la Nord diserta il Baretto, almeno il BUU però funziona

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Inter-Sassuolo: San Siro a porte chiuse, ma pieno di bambini. Ok all’esperimento anti-razzista nei nerazzurri, ma al di fuori dell’impianto i tifosi decidono di non farsi vedere

Una serata quasi spettrale al di fuori di San Siro ieri in occasione di Inter-Sassuolo: la partita, giocata a porte chiuse per la squalifica imposta dopo il caso dei cori razzisti a Kalidou Koulibaly in Inter-Napoli dello scorso 26 dicembre, non ha riservato particolari emozioni in campo e sugli spalti. Decisamente riuscito l’esperimento del BUU (Brother Universally United) lanciato dalla società nerazzurra per combattere la piaga razzista: sugli spalti c’erano tantissimi bambini di varie scuole calcio che hanno – seppure parzialmente – riscaldato il clima di uno stadio vuoto e triste.

Fuori all’impianto, invece, pochissimi tifosi: la Curva Nord in massa ha deciso di non farsi sentire disertando anche i luoghi principali di raduno. Tra questi il famigerato Baretto, locale di ritrovo della tifoseria organizzata nerazzurra, rimasto praticamente sgombro sia prima che dopo la gara dell’Inter. Un fatto non casuale, perché sarebbe stato proprio il Baretto uno dei posti presi di mira dai tifosi napoletani a Santo Stefano per un possibile agguato a sorpresa (poi fallito).


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