2015

L’Inter è la più concreta del reame, Medel il suo principe: 1-0 pesante alla Roma

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A San Siro torna la moda dei risultati conquistati con il coltello tra i denti. Ed il cuore che sobbalza ad ogni contrasto dei nerazzurri…

Terminata da pochissimo Inter-Roma, scontro al vertice valido per l’undicesima giornata del campionato di serie A TIM 2015/2016. Finisce 1-0 per l’Inter grazie ad una clamorosa bordata di Medel al 30′ del primo tempo su bel passaggio di Jovetic. Il massimo del risultato (3 punti e primo posto in classifica) col minimo dei gol segnati e dei tiri indirizzati nello specchio della porta avversaria. Sull’altro versante una Roma vanitosa e sciupona che ha premuto i nerazzurri per gran parte della gara, ma ha pure passato troppo tempo a specchiarsi nel laghetto di Narciso quando il suo allenatore francese desiderava solo che la palla oltrepassasse Handanovic. «Siamo stati bellissimi, ma troppo poco incisivi. Però giocando così ci rifaremo nel corso del torneo», il sunto di Garcia in sala stampa. A San Siro, dunque, è tornato di botto il trend degli 1-0 interisti guadagnati mettendoci il cuore e sfruttando le ripartenze. Un gran bel trend visto che, nella notte di Halloween, l’alchimista Mancini può guardare tutti i suoi colleghi dall’alto in basso. Andiamo ora a scoprire cos’è successo in campo… 

PRIMO TEMPO (UNO BELLO SPOT PER IL CALCIO ITALIANO) – Partiamo da un dato di fatto: finora è stata una partita bellissima. Di quelle che si vedono di rado nel nostro campionato. Più spavalda la Roma (e ci mancherebbe altro visto tutto il ben di dio che può vantare dalla trequarti in su…), sicuramente di rimessa l’Inter che però – va detto – è meritatamente in vantaggio. Partiamo proprio dal gol di Medel (sempre di più l’anima di questo Biscione), lampo squassante nerazzurro in mezzo ad un leggero tuonare di marca capitolina. Jovetic conquista palla al 31′ nel cuore della mediana romanista, la passa rapido allo stesso Medel con il leone cileno che fa partire un velenoso rasoterra da 25 metri: gol! Sommersa dal boato di San Siro, la palla s’infila nell’angolino della porta giallorossa con molti dubbi sulla non colpevolezza effettiva di Szczesny. Esattamente otto minuti prima, però, poteva essere la Roma a passare in vantaggio, ma Dzeko perde l’attimo fuggente su Handanovic che aveva appena ribattuto una botta di un convincente Maicon. Sull’incertezza dell’attaccante bosniaco interviene da vero campione D’Ambrosio ed è solo calcio d’angolo. Tutto qui a livello di brividi sotto rete. Nel mezzo una grande Lupa, trainata dai suoi due esterni Salah e Gervinho sempre intelligentissimi a scambiarsi i ruoli, e tanto cinismo dell’Inter che – priva di Icardi – gioca senza una punta riconoscibile, ma ci mette immancabilmente un quintale di ardore ogni volta che deve recuperare palla. Rizzoli (bravissimo come di consueto) concede un solo minuto di recupero perché la gara è stata priva di tempi morti. Forte è la sensazione, nei 60mila di San Siro, di assistere ad un secondo tempo ancora più avvincente…

SECONDO TEMPO (ROMA, TANTO FORCING PER NULLA) Ed invece no. Non ci siamo trovati di fronte ad una ripresa spettacolare, ma paradossalmente sono aumentate le occasioni: tre per la Roma e due per l’Inter, a conti fatti. La squadra di Garcia ci prova al 60′ grazie ad una fuga classica di Salah, ma Handanovic ha di nuovo voglia di rispolverare la sua fama di portiere decisivo nei momenti caldi. Parata da manuale. Lo spilungone sloveno si ripete appena sessanta secondi dopo in seguito ad un tiro dalla distanza di Florenzi (molto in ombra nella notte di San Siro) sul cui susseguente tap-in interviene ancora Salah a botta sicura, ma il miracolo finale spetta sempre all’estremo difensore nerazzurro. La curva interista si stropiccia gli occhi per la dimostrazione di assoluto talento del signor Samir. La Lupa ci riproverà ancora al 72′ (bel colpo di testa di Manolas su azione d’angolo), ma il suo sarà solo un assedio spuntato. Tanto possesso palla, pressing delizioso nella trequarti, affondi bailadi da destra e da sinistra, ma al momento di concludere manca il miglior Dzeko. Che difatti lascia il posto ad un banale centrocampista (Vainqueur) ad un quarto d’ora dal termine dopo aver comunque impegnato di testa Handanovic al 52′, ma stasera da quelle parti proprio non si passa. Sul pallottoliettere interista, invece, va segnata una girata di Brozovic al 76′ imbeccato a sua volta da una sponda di Perisic, ma stavolta è Szczesny a dire di no; più una lunga cavalcata dello stesso Perisic al minuto 88, ma dopo tanto sgroppare del numero 44 croato la concentrazione è quella che è ed il portiere polacco sventa con Palacio in agguato nelle vicinanze. E così, dopo cinque minuti di recupero, il risultato resta calcificato sul 1-0 con l’Inter stravolta e col fiatone che se la ride su di una Roma troppo leziosa e pasticciona (Pjanic espulso al 73′ per un evitabilissimo fallo di meno a centrocampo: era il suo secondo giallo) per poter ambire al pareggio. Men che meno alla vetta della classifica che nella notte più paurosa dell’anno risplende ora di nerazzurro. Giusto così. È la dura legge del gol, cantava a fine anni ’90 il grande tifoso interista Max Pezzali

Marcatori: 31′ Medel

Ammoniti: 41′ Pjanic, 59′ Guarin, 69′ Handanovic, 77′ Palacio, 91′ Ljajic, 94′ Digne

Espulsi: 73’Pjanic

Arbitro: Rizzoli di Bologna.

INTER (4-3-3): Handanovic; D’Ambrosio (78′ Ranocchia), Miranda, Murillo, Nagatomo; Guarin, Medel (51′ Kondogbia), Brozovic; Ljajic, Jovetic (65′ Palacio), Peresic. All.: R. Mancini.

ROMA (4-3-3): Szczesny; Maicon, Manolas, Rüdiger, Digne; Florenzi (63′ Iago Falque), Pjanic, Nainggolan; Salah, Dzeko (77′ Vainqueur), Gervinho (83′ Iturbe). All: R. Garcia.

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