2012
Inter, Ranieri a MP: “Motta voleva andare. Milito era stanco”
Intervenuto ai microfoni di “Mediaset Premium”, Claudio Ranieri, allenatore dell’Inter, ha commentato la gara terminata per 4-4 contro il Palermo ed anche alcune questioni di mercato e tattiche legate all’ambiente nerazzurro: “à? stato uno spettacolo bellissimo permesso da tutte quelle persone che hanno permesso di disputare questa gara. Voglio dire grazie anche ai giocatori ed alla terna arbitrale. Da una parte posso essere amareggiato per i quattro gol di Milito e non abbiamo vinto. C’è stato tantissimo spettacolo in un bell’ambiente. Sneijder e la sua posizione? Non ce l’avevo con Sneijder dopo Lecce, ma con tutti e tre gli attaccanti che non rientravano. A me piace il ragazzo. Io come allenatore devo cercare la maniera di metterlo per dare la maggiore qualità . Thiago Motta era già in volo per Parigi quando lo ho convocato? No, io fino all’ultimo ho tentato di tenerlo qua. Ho parlato con lui, ma lui diceva di voler andare via. Quando vedi un ragazzo che ti chiede di lasciarlo andare per fare una nuova esperienza, tenerlo non ne vale la pena. Io l’ho convocato, poi… (ride, ndr). Coppia d’attacco sempre Milito e Pazzini? In linea di massima posso considerare sei attaccanti. Ho Milito, Pazzini, Forlan, Zarate, Castaignos… Mettere tutti questi sarebbe impossibile, perchè non avremmo equilibrio. Vediamo se possiamo schierare Forlà¡n da trequartista, così da avere due alternative offensive, come lui e Alvarez, ed una più difensiva come Obi. La stagione comunque è lunga, abbiamo tante partite e ritmi serrati. Ci sarà bisogno di tutti. Mettendo Sneijder dietro le punte abbiamo un potenziale offensivo molto elevato, ma perdiamo in campo la nostra natura tattica e non ci ritroviamo. Oggi con Sneijder a sinistra abbiamo ritrovato un certo assetto. Questa sera comunque facciamo anche i nostri complimenti al Palermo ed a tutti quelli che hanno giocato. à? stata una partita pazza, ma ben giocata. Come mai il cambio di Milito? Era stanco morto, mancavano 4-5 minuti e speravo in uno spunto fresco di Zarate. Diego era proprio stremato. Prima lo volevo cambiare per fargli prendere gli applausi, poi dopo ho visto che faceva fatica anche a rientrare”.