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Inter, il problema terzini è serio: 20 in nove anni, spendendo 90 milioni!

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Da Nagatomo a Cancelo, passando per Jonathan, Schelotto, Telles, Montoya e Ansaldi: la lista degli esterni difensivi nerazzurri è lunghissima

L’operazioni a cui si sottoporrà Vrsaljko, archivierà l’ennesimo terzino transitato sulla fascia dell’Inter che non ha lasciato il segno. Il problema terzini sta flagellando da tanti l’Inter che, dopo l’addio di Maicon, sembra essere stata colpita da una maledizione. 20 terzini cambiati in nove anni. Quasi un’intera rosa di calcio. Qualcuno è rimasto a lungo, uno è un rimpianto, molte le comparse. Ma il dato che balza immediatamente all’occhio è la cifra spesa dai dirigenti nerazzurri per i terzini: 90 milioni.10 milioni in media per ciascuna stagione. Cifre che, visto poi l’effettivo rendimento dei giocatori, non sono state ripagate: dalle cessioni dei vari laterali, infatti, i nerazzurri hanno ricavato solo 16 milioni, con 9,9 milioni di plusvalenze.

La collezione di terzini inizia nel 2011 quando l’Inter, con lo stemma della Coppa del Mondo per club sul petto, comprò Yuto Nagatomo: il giapponese all’Inter sarà longevo, vestendo la maglia nerazzurra per sette stagioni e 210 partite.. L’estate successiva viene promosso in prima squadra M’baye, che avrà una breve fase da “quasi titolare” nel 2014-15, e a gennaio si aggiunge Jonathan, più famoso per le parodie social che per le gesta in campo.  Nella stessa sessione approda anche Juan Jesus: arriva come centrale, verrà usato anche da terzino. Nel 2012-13 si aggiungono lo sfortunato Alvaro Pereira (in estate) e Ezequiel Schelotto (a gennaio): il secondo almeno lascerà il segno con un gol nel derby.

I terzini arrivano spesso a gennaio: ecco quindi Danilo D’Ambrosio, ancora in rosa e decisamente attivo. Sei mesi prima era arrivato Hugo Campagnaro: che ha fatto le fortune del Napoli di Mazzarri come centrale, ma viene adattato anche in fascia, con alterni successi. Le aggiunte successive sono quelle di Dodò, brasiliano oggi 27enne falcidiato da troppi infortuni, e il ritorno di Santon, speranza molto poco mantenuta del periodo mourinhano. Nel 2015 promosso dalla Primavera Miangue (5 presenze), mentre Mancini consiglia dal Galatasaray Alex Telles, che durerà una stagione (in prestito), lasciando pochi rimpianti, e Martin Montoya dal Barcellona, che durerà ancora meno: sei mesi. C’è chi ha fatto meglio (o peggio), perché nel luglio seguente arriva da svincolato il turco Caner Erkin: firma per tre anni, dopo un mese viene ceduto per volontà di De Boer, senza aver esordito. Ventisei invece saranno le non memorabili presenze di Cristian Ansaldi, arrivato nella stessa sessione e che aveva tanto impressionato al Genoa.

Arriviamo dunque ai giorni nostri con con l’investimento pesante per Dalbert (20 milioni più 6 di bonus) e il prestito di Joao Cancelo: il fair play economico impedirà ai nerazzurri di esercitare il diritto di riscatto e il più convincente terzino destro dai tempi di Maicon tornerà al Valencia e da lì finisce alla Juve, che non se lo fa scappare. Dai bianconeri arriva invece a parametro zero Asamoah, piuttosto rodato e subito positivo, seguito poi da Vrsaljko e ora Cedric. Il portoghese è in prestito, con riscatto a 11 milioni. Ai posteri l’ardua sentenza. Il portoghese si guadagnerà il riscatto o entrerà a far parte del lunghissimo elenco delle comparse nerazzurre?

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