2017

Inter, è un paese per giovani: riparti anche dalla Primavera!

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Inter Primavera campione d’Italia dopo cinque anni: la formazione di Stefano Vecchi si è imposta 2-1 sulla Fiorentina ed ha messo in vetrina numerosi gioiellino che potrebbero tornare utili da subito a Luciano Spalletti. Da Pinamonti a Emmers, ecco i profili più interessanti

Inter Primavera da applausi. Nonostante l’ubiquità forzata del tecnico Stefano Vecchi, chiamato due volte sulla panchina della prima squadra dopo gli esoneri di de Boer e di Pioli, la formazione nerazzurra si è laureata ieri campione d’Italia, battendo 2-1 i pari età della Fiorentina in una partita ricca di emozioni. Rielaborando il titolo del film di Giovanni Veronesi, questo può essere un paese per giovani: i talenti messi in vetrina nelle final eight al Mapei Stadium meritano una chance con la prima squadra e Luciano Spalletti può pescare direttamente ‘in casa’ innesti di valore per completare la rosa. A partire da Andrea Pinamonti: classe 1999 di Cles, professione goleador. Che senso avrebbe cercare sul mercato un vice-Icardi quando in casa hai un fior di talento come il trentino? Forte fisicamente, tecnica sopraffina e senso del gol: nelle movenze ricorda Edin Dzeko, profilo ben noto a Spalletti, e la rete messa a segno ieri nella finale contro i viola testimonia che il ragazzo ha la stoffa del campione. La società punta fortemente su di lui, come testimonia il rinnovo di contratto, e l’Inter farebbe dunque bene a non mandarlo in prestito altrove ma in ritiro con la prima squadra.

Pinamonti ma non solo: Primavera Inter ricca di talento

Arrivati la scorsa estate rispettivamente da Genk e Standard Liegi, Xian Emmers e Xinho Vanheusden sono stati subito protagonisti: uno sulla trequarti, l’altro in difesa, qualità e personalità nonostante la carta d’identità (entrambi classe 1999!). Già da settimane sono accostati a club di Serie B, in particolare con il difensore finito nel mirino del Pescara di Zdenek Zeman, ma forse tornerebbero utili già da subito per la prima squadra: non da protagonisti ovviamente, ma per completare la rosa e crescere al fianco di calciatori esperti. Confermata inoltre la tradizione dei portieri del settore giovanile dell’Inter: oltre al romeno Radu, già nel giro della prima squadra, grandi prestazioni per Di Gregorio. Capitano della formazione di Vecchi, l’estremo difensore ha grandi margini di miglioramento e potrebbe essere l’erede di Samir Handanovic. Infine, una menzione per Marco Carraro: classe 1998 ex Padova, il centrocampista ha ben impressionato con prestazioni di altissimo livello. Mancino naturale con grande qualità e altrettanta sostanza, Carraro ricorda molto Kevin Strootman e insieme ad Awua (talento assolutamente da riscattare dallo Spezia) ha formato un centrocampo ben assortito, tanto da fungere da punto di forza dell’undici meneghino. Insomma, Luciano Spalletti sa di poter contare sull’eredità lasciata da Stefano Vecchi e sarebbe ora di attingere con convinzione…

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