2018

Primavera, si riparte: tutto sulla nuova Inter di Madonna, la rosa è ancora da scudetto?

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Dopo le plusvalenze estive e il cambio in panchina, la Primavera dell’Inter è pronta a vivere un altro anno da protagonista

L’Inter Primavera è pronta a ripartire. Dopo l’abbuffata dell’ultima stagione culminata con il Tripletino (Trofeo di Viareggio-Supercoppa-Scudetto), il restyling compiuto da Ausilio e Samaden è stato profondo. Intanto dopo quattro anni di successi e vittorie Stefano Vecchi ha lasciato la panchina nerazzurra per approdare al Venezia. In più tutti i baby gioielli che hanno costruito i successi nerazzurri degli ultimi anni sono stati sacrificati sull’altare del Fair Play Finanziario: quasi tutti hanno trovato sistemazione in Italia (Atalanta, Sassuolo, Genoa, Carrara) e sperano di poter compiere il salto tra i grandi nelle rispettive formazioni. La rosa ha subito, quindi, una mini rivoluzione. Via i pezzi da 90 come Zaniolo (chiamato per la prima volta in Nazionale da Mancini), Odgaard (Sassuolo), Emmers (Cremonese), Bettella (Atalanta) e capitan Lombardoni (Pro Patria) e dentro giovani di belle speranze come Mulattieri, Salcedo e Serpe. La domanda sorge spontanea. Quest’anno sarà di nuovo Cannibal-Inter oppure i nerazzurri si prenderanno un anno di stop per creare un’amalgama vincente per il futuro?

Inter Primavera, l’allenatore: Armando Madonna

Raccogliere l’eredità di Stefano Vecchi che sulla panchina dei giovani nerazzurri ha vinto tutto quello che c’era da vincere, non era semplice. Ecco perchè l’Inter è andata dritta su Armando Madonna. Cinquantacinque anni compiuti a luglio, Madonna ha vissuto le ultime tre stagioni in D, alla guida della Virtus Bergamo. Esattamente il profilo che cercava l’Inter, un po’ come accadde con Stefano Vecchi. Perché sullo sfondo resta il pensiero a quel che potrebbe essere tra un anno, quando anche l’Inter con ogni probabilità avrà la sua squadra B. Madonna intanto avrà modo di entrare pienamente nel pianeta Inter, che come sempre dovrà puntare al massimo ma che da quest’anno affronterà per la prima volta anche la Youth League dalla fase a gironi. Un torneo che l’Inter ha avuto la possibilità di assaporare già in questa stagione, ma partendo dal girone dei campioni. Percorso che poi si è interrotto agli ottavi di finale ai calci di rigore contro il City. Far meglio di Vecchi sarà dura. Ma a Madonna stuzzicano le sfide difficili e quest’anno promette battaglia: «La mia responsabilità più grossa è ripagare la fiducia che la società mi ha dato e per il momento sento solo quella: farli contenti del lavoro che avrò fatto. Questo mi mette un po’ di tensione, ma il tipo di tensione giusta che negli ultimi anni non stavo più vivendo; è come se avessi fatto il pieno a una macchina».

Inter Primavera, ecco i nuovi gioielli nerazzurri:

Dopo le numerose cessioni adoperate da Ausilio in coppia con Samaden, all’Inter serviva un nuovo carico di talento. Per questo motivo è stato preso Samuele Mulattieri dallo Spezia, battendo la concorrenza di Juve e Roma. Trequartista di ruolo, dotato di ottima tecnica, l’altruismo è una delle caratteristiche del suo repertorio. Deve ovviamente crescere sul piano fisico, ma non c’è dubbio che sia una delle promesse del calcio italiano e per questo motivo l’Inter si è assicurata le sue prestazioni, convinta dai 9 gol in 12 presenze in campionato e una rete in due gare in Coppa Italia con la maglia bianconera. Nell’aprile 2018 ha esordito, inoltre, in Serie B nella partita contro il Frosinone. Ma, forse, il colpo più importante i nerazzurri l’hanno messo a segno con Eddy Salcedo dal Genoa. Due anni fa Sabatini era riuscito a strappare il sì a Preziosi su una cifra mostre di 60 milione (c’era anche il giovane Pellegri legato all’affare). Ausilio ha chiuso l’affare a 15 e il nuovo corso della Primavera sarà incentrato sul talento italo-colombiano che ha già giocato in amichevole con la prima squadra di Spalletti. Sempre dal Grifone è arrivato Laurens Serpe. Classe 2001, difensore centrale di piede destro, ma che nella retroguardia rossoblù stazionava sul centrosinistra. Dalla spiccata fisicità (è alto 193 centimetri), Serpe è un giovane calciatore di prospettiva e con ampi margini di miglioramento. Prenderà il posto di Lombardoni. Infine, dall’unger 17 è stato promosso Edoardo Vergani che con la Primavera ha già vinto e convinto, segnando il gol decisivo nella finale Viareggio contro la Fiorentina.

 

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