2018
Inter, contro il Pordenone l’inizio della crisi: la squadra è sparita
Da quella partita nè Spalletti nè la squadra di Colucci hanno vinto più. L’arrivo di Pastore è ancora incerto mentre si cercano soluzioni per uscire dalla crisi
L’urlo scandito e ritmato “Yuto, Yuto” mentre Nagatomo si avvicinava al dischetto dell’area di rigore, non esiste più. Chissà se i tifosi nerazzurri avrebbero immaginato che quella sarebbe stata l’ultima vittoria dell’Inter. Dal rigore decisivo del giapponese nella sfida col Pordenone del 12 dicembre scorso, gli uomini di Spalletti non sono più riusciti a portare a casa un successo. Ma se Sparta piange Atene non ride e infatti gli uomini di Colucci dall’impresa sfiorata di San Siro hanno raccolto due ko e due pari, allontanandosi dalla vetta del girone B di serie C. Magrissima consolazione per i nerazzurri, perché da metà dicembre la bella versione nerazzurra ammirata fin lì non si è più vista. Il bottino messo insieme nell’ultimo mese e mezzo è molto esiguo: 3 sconfitte (compresa quella col Milan in Coppa Italia) e 4 pareggi, con solo 4 gol fatti e 8 subiti: non esattamente il rendimento di una squadra in lotta per la Champions League, ma piuttosto di una che procede a ritmo retrocessione. L’impressione comune è che qualcosa, dopo il Pordenone, si sia rotto. Il non essere riusciti a battere nei 120 minuti i neroverdi può avere avuto il suo impatto, soprattutto su una squadra che nel carattere non ha mai avuto il suo punto di forza.
Rimane comunque molto arduo dire con certezza cosa sia successo: Stanchezza? Fragilità mentale? Sfortuna? Può essere una combinazione di tutte e tre ma il dato certo è che l’Inter non è ancora riuscita a ripartire e il pareggio arrivato negli ultimi minuti contro la Spal ha messo a nudo problemi ancora lontani da una soluzione. Spalletti, che pareva il dodicesimo uomo e da molti indicato come il miglior acquisto estivo, sta vivendo una situazione simile a Stramaccioni e Mancini: grande partenza, grande crollo. Qualcuno dei tanti problemi potrebbe in realtà essere risolto dal mercato, con l’arrivo di Javier Pastore. Il 28enne trequartista argentino resta il primo nome della lista di Ausilio e Sabatini, motivo per cui i dirigenti nerazzurri stanno facendo di tutto per convincere il PSG, offrendo un prestito oneroso con riscatto in caso di raggiungimento della Champions. Il tutto mentre Mauro Icardi torna protagonista sui social, con un fraintendibile «ciao ciao», seguito da un post su Instagram, «Poter dire addio è crescere». Il caos in casa nerazzurra continua.