2012

Inter, Palombo: “Milan? Niente. Samp? Lascio il cuore, ma…”

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Al termine della presentazione ufficiale come nuovo calciatore dell’Inter, Angelo Palombo, ex capitano della Sampdoria, ha parlato anche ai microfoni di “SkySport24” per fare il punto sulla sua decisione di sbarcare in nerazzurro:

“Dove ero quando mi ha contattato l’Inter? Ero in ritiro, era stata appena rimandata la gara con l’Empoli. Quando mi ha chiamato il mio agente sono venuto via vestito in tuta per firmare qui a Milano. L’Inter è tra le squadre migliori al mondo, non posso essere che contento. A Genova comunque lascio un pezzo di cuore, di vita, sia fuori dal campo, ma soprattutto dentro al campo, dove ho passato dieci anni. Le società  devono fare le loro scelte, a me era stato comunicato più volte di non far parte del progetto ed a malincuore ho intrapreso altre strade. Ringrazio comunque l’Inter per l’opportunità . Se fosse stato per me avrei finito la carriera alla Sampdoria? Sì, anche perchè l’Inter è spuntata all’ultimo. Comunque, come è giusto che sia, le squadre devono fare le proprie scelte. Stare da divorziato in casa non è bello, nè per me nè per i miei compagni. Ho vissuto comunque anni fantastici e sono riconoscente alla famiglia Garrone, mi hanno cresciuto. Avrei gradito un addio più dolce? Sì, ma si può fare tutto nella vita, l’importante resta parlarsi e spiegarsi. Il numero ’17’? à? “mio” da quando sono arrivato a Genova, alla Fiorentina avevo il ’25’ perchè il ’17’ era occupato. Il clima che ho trovato all’Inter? Qui ho trovato una squadra in ottime condizioni. Tutti possono vincere e tutti possono perdere, questo ha dimostrato il campionato, ma qui ci sono giocatori di assoluto valore con fame di vittorie. Scudetto? Ripeto quanto detto in conferenza, pensiamo partita dopo partita. Il nostro obiettivo resta di agganciare le prime e restare in zona Champions. Poi, partita dopo partita vedremo. Giocare la Champions? Oltre agli Europei ed i Mondiali, è l’altra competizione molto importante. Io al Milan? Del Milan il mio agente mi ha detto che non era vero niente”.

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