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Inter, Paganin: «Il campionato non deve inquinare il resto»

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Le parole dell’ex Inter Massimo Paganin: «Non deve essere un sogno, ma una convinzione quella di poter arrivare il più in là possibile in Europa»

L’Inter che in Europa procede spedita, in Italia fatica e attualmente è fuori dalle prime quattro. Non una novità in casa nerazzura, in cui c’è il precedente della stagione 1993-94, dove finì 13ª in classifica (ad un punto dalla retrocessione), ma con una Coppa UEFA in bacheca. Tuttosport ha intervistato Massimo Paganin, uno dei protagonisti di quella stagione a due velocità. Di seguito le sue parole.

SOGNO CHAMPIONS – «Non deve essere un sogno, ma una convinzione quella di poter arrivare il più in là possibile. In Champions, ma pure in campionato, dove non dovresti ridurti a rincorrere per ottenere punti determinanti alla fine della stagione. E ricordiamo che l’Inter è pure in semifinale di Coppa Italia».

COPPA ITALIA – «Non ci sono amichevoli tra nerazzurri e bianconeri. Anche quella sarà una gara che porterà via energie. Quando però sei un calciatore di livello, si tratta del tuo lavoro. Sei abituato a certi ritmi e a inizio stagione speri sempre di arrivare a fine annata giocandoti tutte le competizioni. Per gli interisti deve esserci gioia e consapevolezza di essere arrivati a questo punto nelle coppe. E il campionato non deve inquinare il resto. Far bene in A significa togliersi i pensieri negativi e preparare bene le altre gare. Le “colpe” devono essere divise tra tutti, dirigenza, squadra e tecnico. Forse in un quarto atipico come questo, dove si gioca tutto in una settimana, tendi mentalmente a mollare un attimo dove hai dei margini di recupero, a dare tutto dove non puoi sbagliare».

INCERTEZZE SUL FUTURO – «Tutto vero. Però non devono esserci alibi o scuse. Se vuoi scrivere la storia, devi dare tutto. Sono momenti nella carriera di un calciatore che potrebbero non ripetersi più. Il dopo sarà conseguente e una conseguenza di quanto raccolto da qui a fine anno. Sono attimi impagabili, di quelli che ogni professionista vorrebbe vivere».

SVOLTARE LA STAGIONE – «Devi indurre il cambiamento, non aspettare che cada dal cielo. Oggi tutti, anche i tifosi, devono far fronte comune. Non ci si deve disunire per la frustrazione del campionato. Lo smarrimento attuale può essere superato».

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