2017

Inter, quattro punti per essere ottimisti

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L’Inter vola in classifica, è imbattuta e il peggio del calendario è alle spalle: Spalletti sta già confezionando un piccolo miracolo

È salito in cattedra Spalletti, e l’Inter è uscita da un lungo anonimato. C’è indubbiamente la pesante mano del tecnico toscano sull’evidente rinascita tattica, tecnica e psicologica di un gruppo che l’anno scorso aveva chiuso la stagione in maniera indecorosa. Lo 0-0 di Napoli (la banda Sarri fino a sabato sera aveva sempre vinto in campionato e sempre segnato in generale) ha riportato di slancio l’Inter al tavolo delle grandi: tre mesi appena di lavoro e Spalletti ha fatto quadrare molte cose dentro e fuori dal campo. 90′ alla pari nella tana dei dominatori di questo scorcio di stagione, e poi quel pizzico di amarezza mostrato nel post gara («alcune cose andavano fatte meglio, c’erano i margini per puntare al colpaccio») che la dice lunga sulle ambizioni di Luciano da Certaldo. Nove giornate costituiscono quasi un quarto di campionato, porzione che rende allora credibili i primi bilanci. E ci sono ormai parecchi indizi di solidità da Champions attorno a Icardi e compagni.

1) LA CLASSIFICA – Inter imbattuta, sette vittorie e due pareggi, sempre vincente in casa, secondo posto assoluto a due sole lunghezze dalla vetta. Uno «scatto» che potrebbe aver già prodotto la prima vittima illustre nella corsa alla Champions:il Milan è infatti a -10 dai nerazzurri. Come ricorda “La Gazzetta dello Sport”, dopo nove giornate del 2016-17, l’Inter era quattordicesima a quota 11: al comando c’era la Juventus con 21 punti; Roma e Milan seguivano a due lunghezze.

2) FASE DIFENSIVA – Dice Allegri: «I grandi successi si costruiscono con una difesa di ferro. In Italia vince chi prende meno gol». Ebbene, Handanovic è il portiere meno perforato della Serie A insieme ai colleghi di Roma e Napoli: cinque i gol al passivo. E cinque sono le gare nelle quali il 33enne portiere sloveno è rimasto imbattuto: contro Fiorentina, Spal, Crotone, Genoa e appunto Napoli. Solo una vola l’Inter ha subito più di una rete nella stessa gara: è successo nel derby poi però vinto 3-2. Insomma, fase difensiva super e in generale un’organizzazione di gioco già molto affidabile, come si è visto al San Paolo.

3) CALENDARIO – La classifica di Icardi e compagni assume ancora più credibilità se si considera il fatto che sono già state affrontate Roma, Napoli, Fiorentina e Milan (tre vittorie e un pareggio), le prime due fra l’altro in trasferta. La sfida con la Juve (andata a Torino) è in programma sabato 9 dicembre e prima c’è la possibilità, almeno sulla carta, di prendere una gran rincorsa: nell’ordine, domani la Samp a San Siro, quindi il Verona in trasferta, poi Toro e Atalanta in casa, Cagliari fuori e Chievo al Meazza. Inter-Lazio si giocherà invece il 30 dicembre.

4) MARGINI – A livello tecnico e tattico c’è forse ancora qualche piccolo margine di miglioramento. Per esempio, sono da completare gli inserimenti di Dalbert e Cancelo, finora praticamente mai utilizzati. In particolare, la duttilità del secondo potrebbe consentire a Spalletti una maggiore rotazione dalla metà campo in avanti. Nel frattempo, procede pure la «scolarizzazione» di Karamoh. Ma come abbiamo ripetuto più volte, al di là del miracoloso «fattore Spalletti» servirà comunque un aiuto concreto sul mercato di gennaio per consentire alla squadra di blindare senza rischi un posto Champions, che poi è il vero e più realistico obiettivo stagionale. In questo senso è okay il colpo Ramires. Non basterà però solo il brasiliano: la rosa va completata con una punta di qualità e con un difensore.

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