2017
Il destino di Inter, Napoli e Milan: furibonde all’uscita dello Juventus Stadium
Juventus – Milan, bufera sullo Stadium: l’epilogo della sfida di campionato scatena il finimondo, dopo quanto accaduto con Inter e Napoli nell’ultimo mese
Juventus – Milan termina con il risultato di 2-1 in favore dei padroni di casa: i battiti finali della gara scatenano il finimondo, con i rossoneri inviperiti per il succedersi degli eventi. Tempo di recupero protratto ben oltre le indicazioni del cartellone, calcio di rigore concesso per mani di De Sciglio su un cross oltremodo ravvicinato di Lichtsteiner. E’ bufera: i calciatori rossoneri non accettano il verdetto di un Massa apparso spaesato, Donnarumma, Bacca e compagni escono dallo Juventus Stadium con la rabbia di chi sente di aver subito un grave torto.
GLI EPISODI – Lungi dal proporvi l’ennesima arringa sui tecnicismi della moviola, chi vi scrive se ne è sempre tenuto alla larga, ma resta doveroso fornire alcune spiegazioni. Innanzitutto sul prolungamento dei minuti di recupero – 4 per la precisione – concessi dalla direzione arbitrale: lecito allungare l’overtime se – nell’overtime stesso – si ravvedono tendenziose perdite di tempo. Accade praticamente in una gara su dieci, ma ieri il lento abbandono del campo da parte di Sosa – in occasione dell’espulsione comminatagli da Massa – ha indotto l’arbitro a concedere un’ulteriore appendice alla partita. A quel punto il tutto diventa esclusivamente di sua discrezione: l’azione si interrompe ben due volte dopo il quarto minuto di recupero, ma la gara continua incredibilmente a restare in vita. Dunque neanche si dovrebbe parlare di concessione del rigore o meno, perché quell’azione finale non dovrebbe esistere in quanto arriva al minuto 50:17, ossia ben un minuto e diciassette secondi dopo l’atteso triplice fischio. Premesso ciò, l’assegnazione del penalty è decisamente dubbia: le posizioni di Lichtsteiner e De Sciglio sono vicinissime, non si comprende come l’esterno rossonero avrebbe dovuto evitare il contatto con la palla se non tagliandosi le braccia, considerando la dinamica del suo movimento. Non c’è alcuna volontà diretta né possibilità di evitare il contatto, tenuto conto dello slancio e dell’evoluzione del corpo in quel movimento: il resto è storia nota. Dybala non sbaglia dagli undici metri e porta a casa la vittoria della sua Juventus.
TUTTI IMPAZZITI? – Milan inviperito, Inter inviperito, Napoli inviperito. Sì, in quest’ultimo mese è accaduto di tutto: i nerazzurri che escono dallo Juventus Stadium indiavolati per la mancata concessione del calcio di rigore ad Icardi sul risultato di 0-0, così come per la trattenuta dello stesso Lichtsteiner su D’Ambrosio. Clamoroso anche quanto accaduto nella sfida di Coppa Italia con il Napoli, in occasione dell’andata delle semifinali: risultato fermo sul 2-1, fallo da rigore di Pjanic su Albiol non concesso dalla direzione arbitrale, capovolgimento di fronte e penalty immediatamente concesso alla Juventus per intervento non regolamentare di Reina su Cuadrado. Ed allora non si scappa, le strade sono due e non è possibile sceglierne una terza: sono tutti improvvisamente impazziti o alla base della questione esiste un problema? Lecite entrambe le letture: possono essere tutti fuori controllo, in nome di una follia collettiva dovuta ai successi della Juventus. Ci sta. O altrimenti, se questa prima tesi non regge, siamo di fronte a qualcosa che non va: da non ricondurre giocoforza a chissà cosa di grosso, losco, o quant’altro, ma ad una sudditanza psicologica che a conti fatti sposta qualche punto di troppo nell’analisi finale della stagione.
SUPER DONNARUMMA – Spazio al campo, che resta sempre il tema principe per chi vi scrive in questo momento: come logico che sia la Juventus – forte delle sue dotazioni d’organico e di una consapevolezza ad oggi giocoforza superiore a quella rossonera – tra le sue inespugnabili mura ha condotto le operazioni della contesa, pur esponendosi a qualche ripartenza di troppo, meritevolmente ben orchestrata dagli uomini di Montella (che nonostante qualche assenza di troppo ha ben preparato la gara). Sostenuti dal loro piccolo grande portiere: Gianluigi Donnarumma si è reso protagonista di interventi strepitosi, eccezionale il livello che questo interprete ha raggiunto quando la sua carta d’identità recita diciotto anni da pochissimi giorni. Paratutto in campo, leader emotivo fuori: alla faccia di chi lo riteneva un carattere docile. E’ impressionante la maturità di questo nuovo fenomeno del calcio italiano: se ne resta sulle sue quando c’è da farlo, tira fuori gli artigli del leone quando c’è da urlare al mondo la propria rabbia. Se Russia 2018 sarà l’ultimo atto della leggenda Gigi Buffon, beh, possiamo dormire sonni tranquilli: la successione è in mani certe. Mani d’oro. Cuore d’oro.
https://www.youtube.com/watch?v=IM1wybJ8H2Q