2009

Inter, Mourinho: “Il Chelsea di adesso somiglia ancora al mio Chelsea”

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Il tecnico dell’Inter Josè Mourinho ha parlato al sito dell’Uefa del prossimo impegno di Champions League, gli ottavi di finale contro il Chelsea, la sua vecchia squadra: “L’ultima volta che sono andati a vederli giocare sono stato attento a tutti i particolari. Anche il riscaldamento pre-partita è lo stesso di quello che facevamo noi. Il modo in cui difendono sui calci piazzati è esattamente lo stesso. Le posizioni che tengono in occasione dei calci piazzati sono le stesse. A volte giocano con il 4-4-2 con centrocampo a rombo, altre con il 4-3-3, esattamente gli stessi moduli su cui lavoravamo quando c’ero io”. Moduli studiati da Carlo Ancelotti, attuale mister dei Blues: “Penso che tra le qualità  di un buon allenatore “? e Ancelotti lo è “? capire come possano esprimersi al meglio i suoi giocatori, e invece di fare folli stravolgimenti, lasciare solo la propria impronta “? una cosa normale – cercando però di mantenere una struttura che si è rivelata vincente. Quindi credo che Ancelotti sia un ottimo allenatore, e che la squadra si esprima al meglio così. Questa è una grande squadra, una delle migliori al mondo”. Riassaporerà  l’emozione dello Stanford Bridge e dei suoi tifosi: “Certo che è stato emozionante quando sono andato “? sono tornato a casa, quella è stata la mia casa per tre anni e mezzo. Ma sono andato là  con un obiettivo, rivedere tanta gente per la prima volta, ritornare allo stadio per la prima volta “? quando ci andrò a marzo non voglio emozioni. Sono andato qualche settimana prima della partita perchè quando ci tornerò voglio farlo con la testa libera. Sì, i tifosi sono molto importanti – ha spiegato -. Credo che avevo un grande rapporto sia con quelli del Porto che con quelli del Chelsea, e adesso è la stessa cosa con quelli dell’Inter “? c’è una buona empatia, ci vogliamo bene, i nostri tifosi sostengono sempre le squadra e i giocatori, e questo è molto importante”. Chiusura sul suo record di imbattibilità  casalingo in campionato che resiste dal 2002, quando il suo Porto perse 3-2 contro il Beira Mar al Do Dragao: “Credo sia divertente e allo stesso tempo anche una grande contraddizione perchè in casa non giochiamo mai per il pari, mai. Gioco sempre per vincere in casa e di certo non facciamo mai niente per cercare di pareggiare e allungare la mia striscia positiva. Non avverto alcun tipo di pressione, il record è già  incredibile e sono assolutamente rilassato. Un giorno perderò e quando arriverà  quel giorno sarò felice perchè finalmente potrò dire: non ho perso per x anni, non ho perso in casa per x partite”.

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