2013

Inter, Moratti: “Il destino ha legato il mio nome al club nerazzurro”

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INTER MORATTI – Nel giorno del 105esimo compleanno dell’Inter Massimo Moratti ha concesso una lunga intervista ai microfoni di Inter Channel. Queste le parole del presidente nerazzurro che ha commentato futuro, presente e passato: “Legarsi all’Inter significa vivere una vita emozionante constantemente, è come uno che fa un viaggio d’avventura: non è un viaggio comodo, è un viaggio scomodo, ma che ti dà tante emozioni e ti rimane in mente. Anche se sono tanti gli anni dell’Inter, ma sono tanti positivamente in termini di tradizione, crescita e critica intorno a questa squadra, il tifoso dell’Inter si sente sempre proprietario della società e questo non mi crea nessuna gelosia perchè lo facevo anche io quando ero tifoso. Il tifoso ha ragione, perchè i sentimenti valgono più dei soldi che uno mette in una società: questo sentimento fa sì che ci si senta sempre trascinati. Proprio questo noi festeggiamo una volta all’anno, al di fuori della situazione calcistica: in questo giorno dei signori col cravattino, il monocolo e l’ombrello si sono messi insieme e han pensato che bisognava creare una squadra che fosse nuova da tutti i punti di vista, che fosse internazionale, proprio come nome, ed è rimasta così oggi, anche in termini di giocatori. Abbiamo avuto calciatori da ogni parte del mondo che tengono alla squadra e tanto più gli italiani hanno lo stesso sentimento. Festeggiamo con il piacere e l’orgoglio di essere interisti, io personalmente faccio gli auguri a tutti i tifosi che sono la nostra forza. Oggi ci si promette di fare un anno buono e continuare con la stessa passione, che è indubbia, come è indubbio il senso del dovere che mettiamo in questa squadra”.

“Il destino ha voluto che ci fosse un legame tra l’Inter e i Moratti, per passione, perchè è stata una scelta, il destino, anche a fatica, ma c’ha premiato in un certo momento di questa avventura: io ricordo con orgoglio il periodo di mio padre, ma sto vivendo questo periodo attuale senza rendermi bene conto di ciò che accade. Certe volte le cose positive ti scivolano via, perchè pensi solo al domani, ma nell’insieme penso che rimanga un momento di storia molto importante e decisivo, con l’intento di portare la squadra a livelli internazionai”.

“La scelta di Stramaccioni è stata fatta pensando al futuro e lui ha risposto positivamente alla difficoltà ed alla pressione del ruolo, questo è un passo significativo nel progetto di un cambiamento obbligatorio, dovuto al fatto che i campioni che abbiamo hanno bisogno di passare il testimone a nuovi giocatori: questo va fatto con intelligenza e calma, credo che Stramaccioni questo lo sappia fare”.

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