2016

Nuovo San Siro: il modello viene dagli USA

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Proposte per nuove aree, ma la convivenza tra Inter e Milan resta difficile

La prima tappa del nuovo San Siro è avvenuta ieri quando, proprio nei pressi dello stadio che ospita le partite casalinghe di Inter e Milan, si sono incontrati i rappresentanti nerazzurri Michael Bolingbroke (amministratore delegato) e Michael Williamson (una sorta di direttore commerciale) e quelli rossoneri (con in testa l’amministratore delegato Barbara Berlusconi). C’erano poi anche dei rappresentanti della M-I Stadio, la società formata da Inter e Milan e addetta alla manutenzione di San Siro. L’obiettivo, nemmeno a dirlo, è quello di approvare un piano di rimodernamento dell’impianto: ci sono al vaglio proposte per la costruzione di nuove zone per l’hospitality, spazi ed aree commerciali. Bisogna però fare in fretta, come sottolineato l’altro ieri dal presidente dell’Inter Erick Thohir, che prima di ripartire per l’Indonesia aveva auspicato una soluzione entro la fine del mese. L’obiettivo è aumentare gli introiti provenienti dalla gestione dello stadio (si parla di circa 20 milioni di euro ciascuno per Inter e Milan) ed i modelli portati ad esempio sono lo Juventus Stadium e l’RFK Stadium, ovvero lo stadio dei DC United, la squadra americana di Thohir. 

MILAN E INTER A SAN SIRO: DURA LA CONVIVENZA – Le proposte sul piatto ci sono, il Milan dal canto suo avrebbe portato alcune idee provenienti dal progetto, poi bocciato, del nuovo stadio rossonero nella zona di Portello. Proprio lì è il vero nodo della convivenza tra Inter e Milan: i nerazzurri non hanno ancora del tutto digerito la rinuncia improvvisa (per ragioni sostanzialmente economiche) dei rossoneri e dovranno adesso tornare ad assimilare l’idea di convivere in uno stadio che, altrimenti, sarebbe diventato totalmente interista già nei prossimi anni. Fino al 2030 almeno invece, cioè fin quando non scadrà la convenzione di nerazzurri e rossoneri con il Comune di Milano, Inter e Milan quasi certamente dovranno accettare l’idea di condividere ancora il Meazza. Magari apportando migliorie significative per renderlo uno stadio al passo con i tempi però. 

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