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Inter e Milan, il nuovo stadio non può essere proprietà del Comune: evitate il clamoroso autogol

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Il sindaco di Milano Beppe Sala si è detto favorevole al nuovo stadio per Inter e Milan, a patto che sia di nuovo proprietà del comune

«E’ importante che le due società sportive della città, stiano lavorando assieme, arrivino presto con una proposta concreta. Bisogna trovare una formula perchè sia di proprietà del Comune, con una concessione a lunghissimo termine. Palazzo Marino, non può non avere uno nuovo stadio di proprietà». Queste le parole del sindaco di Milano Beppe Sala intervenuto a margine di una conferenza stampa in sala Buzzati. Il numero uno milanese ha ribadito come ferma volontà del capoluogo lombardo di avere uno stadio di proprietà, in linea con quanto sta accadendo da decenni con San Siro.

Per dare un’idea più precisa di quanto costi a Inter e Milan l’affitto di San Siro, facciamo riferimento all’ultimo esercizio della M-I Stadio SRL, la società (formata da Inter e Milan) che gestisce l’impianto milanese. Questa società ha chiuso  il bilancio al 30 giugno 2018 con una perdita di poco più di 200mila euro (213.468). Ma quanto pagano, annualmente, le due società per disputare le partite nella Scala del Calcio? Quasi 10 milioni di euro. S

L’idea, che sta sollevando un vespaio, può funzionare. Inter e Milan necessitano di un impianto nuovo, moderno, ospitale in linea con i maggiori club europei. A patto che la proprietà rimanga nelle mani dei due club milanesi e non del comune come vorrebbe il sindaco. Costruire uno stadio ex novo, spendendo all’incirca 600 milioni, per poi cederlo di nuovo al Comune risulterebbe un clamoroso autogol che due gruppi imprenditoriali lungimiranti come Suning ed Elliot non possono permettersi di subire. La ipotizzata demolizione di San Siro ha scatenato l’ira di milanisti e interisti, i quali sperano non debbano sdegnarsi anche per (non) avere uno stadio di proprietà.

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