2013

Inter, Mazzarri: «Dovevo rivalutare il gruppo, a Napoli…»

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INTER MAZZARRI NAPOLI KOVACIC ICARDI LAVEZZI CAVANI – Walter Mazzarri ha rilasciato una lunga e interessante intervista per i colleghi del Corriere della Sera, ai quali ha confidato di essere particolarmente emozionato per il suo ritorno da avversario al ‘San Paolo’, in occasione della sfida tra Napoli e Inter. In un match in cui si intrecceranno passato e futuro, il tecnico toscano ha fatto capire di essere pronto a lavorare in nerazzurro, così come fatto nei tre anni a Napoli.

TUTTI AL MASSIMO – «Per come intendo io il ruolo dell’allenatore – ha esordito Mazzarri – , non mi soffermo troppo su quello che mi sta attorno. Sono totalmente concentrato su quello che devo fare per far rendere al massimo i giocatori che la società mi mette a disposizione. Questa è la mia forza, e non sento tanto la pressione. Quella me la metto addosso da solo. Per cercare di vincere sempre.»

RISPOSTE ECCEZIONALIMazzarri ha parlato di quanto ha raccolto in questo avvio di avventura all’Inter: «Venendo all’Inter, alla squadra, il primo obiettivo era quello di rivalutare il gruppo, partendo non tanto dal 9° posto, ma dai 19 punti del girone di ritorno. Il gruppo che mi è stato consegnato era più o meno lo stesso e se si tiene conto oggettivamente di certi parametri, siamo andati oltre le aspettative, indipendentemente dalle ultime tre partite che abbiamo pareggiato. I ragazzi mi hanno dato subito risposte eccezionali. Ora devo capire la flessione che abbiamo avuto e rendermi conto del tipo di reazione che avrà questa squadra, sotto una responsabilità grossa, perché la maglia dell’Inter pesa. Ora abbiamo il Napoli e il Milan per chiudere il 2013, poi Lazio e Chievo per chiudere l’andata. Diamoci appuntamento a metà gennaio e capiremo meglio quanto vale la squadra.»

A NAPOLI – In seguito, Mazzarri ha rivissuto le tre stagioni e mezzo trascorse alla guida del Napoli: «Non ho mai chiesto niente a nessuno. I tifosi delle squadre dove ho allenato mi hanno sempre voluto bene. Poi, come succede quando due si lasciano, l’amore può trasformarsi in odio. Per domenica non mi pongo il problema; io ho presentato fatti e non parole. Ho la coscienza più che a posto. E poi un allenatore si deve valutare dal primo giorno in cui arriva in una squadra all’ultimo giorno in cui ha lavorato lì. Il mercato fatto in estate dal Napoli? Basta guardare le squadre di provenienza dei giocatori. Perché si è fatto questo? Perché in quei quattro anni si sono fatte cose straordinarie. Un esempio? Le plusvalenze. Ne cito due: Lavezzi e Cavani.»

MATEO E MAURO – In chiusura, Mazzarri ha parlato di Mateo Kovacic e Mauro Icardi, due tra le principali incognite in casa Inter: «Di Kovacic siamo tutti innamorati di come conduce il pallone; le qualità ci sono. Ma quanto è funzionale al nostro calcio quello che ha fatto lui l’anno scorso? Il ragazzo è un potenziale campione e ogni giorno gli spiego quello che deve fare. Va fatto esplodere facendogli capire tutta una serie di cose. Poi io devo pensare anche alla squadra, ma se Kovacic capisce tutto quello che deve fare, passo dopo passo, diventerà un campione. Su Icardi ripeto che ho chiamato Zanetti, Cambiasso, Samuel e Milito e ho detto loro di spiegare a Icardi quanti sacrifici hanno fatto loro per diventare campioni. Se capirà, diventerà un campione.»

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