2009

Inter, Leonardo: “Sfruttiamo il recupero. Muntari in rosa”

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“I primi minuti sono importantissimi, si dà¡ un’impronta, l’approccio alla gara è importante, e con il Bologna è praticamente stato perfetto. Cerchiamo di fare altrettanto domani contro il Cesena”. Ha esordito così Leonardo, in conferenza stampa, alla vigilia di Inter-Cesena, recupero della 16^ giornata di Serie A Tim 2010-2011, che si giocherà¡ domani sera allo stadio “Meazza”, calcio d’inizio alle ore 20.45.

“Questa squadra sa interpretare al meglio ogni sistema e modo di giocare”, prosegue Leonardo spiegando poi il perchè della mancata convocazione di Thiago Motta: “Motta non è stato convocato per una questione di gestione delle risorse, ma non è un problema grave, sono piccole cosine che vanno sistemate e basta. Non lo considero un infortunato, ha solo bisogno di recuperare”.

Tra i convocati c’è invece Sulley Muntari: “Muntari c’è ed è dentro la rosa. Alla fine lui deciderà¡ cosa fare, però l’ho visto bene in questi giorni e quindi è stato convocato”.

Pensando al recupero di domani sera, l’allenatore nerazzurro spiega: “Sarà¡ una situazione da approcciare nel modo giusto, perchè non dimentichiamoci che giochiamo solo noi. E’ un recupero, importantissimo. E poi noi pensiamo solo a noi, anche perchè sarebbe un errore stare a fare dei conti”.

“Non è la mia Inter, è l’Inter. Quella che ha vinto tutto e ha caratteristiche importanti, come intensità¡ e disponibilità¡”, spiega poi Leonardo a chi gli chiede quali siano le caratteristiche della sua Inter. “Non sono stato io a inventare questi giocatori, loro sanno quello che vogliono e cosa devono fare: l’attenzione e le piccole cose sono poi quelle che cambiano”.

All’allenatore nerazzurro, durante la conferenza della vigilia di Inter-Cesena, viene chiesto un commento sui punti persi dal Milan, prima e dopo il pareggio con il Lecce: “Nel campionato – risponde Leonardo – ci sono tante partite, una domenica una squadra può giocare in un certo modo, una domenica in un altro. Sono cose normali, che possono succedere e che succedono a tutte le squadre. E’ capitato anche all’Inter e pure ad altre formazioni. E’ difficile fare un’analisi specifica su una partita, si deve vedere chi riesce più a lungo a mantenere lo stato di forma. E poi noi pensiamo a noi. Anche perchè la classifica, di cui tanto si parla, è ancora una classifica virtuale. Pensiamo a giocare e ad andare avanti con il nostro gioco. E’ il gioco di ogni squadra che porta da qualche parte. Io penso solo all’Inter, a quello che stiamo facendo e a domani: lo stesso fanno i calciatori”.

Dejan Stankovic si appresta ad affrontare il Cesena da diffidato, ma Leonardo non ne fa un problema: “Credo che sia difficile gestire i cartellini, anche perchè secondo me i giocatori devono giocare liberi anche se sono in diffida”. Non manca, nel corso della conferenza stampa, anche il passaggio dedicato agli infortuni: “Coutinho non è ancora disponibile, ma è con il gruppo. Per Sneijder ne abbiamo ancora per un po’, per ora sta facendo corsa e cose molto leggere, solo con l’evoluzione del recupero si potrà¡ parlare di tempi e lo sapevamo che era un infortunio serio. Samuel e Suazo sono fuori con infortuni importanti, ma stanno lavorando. Julio Cesar è in via di guarigione e dopo ci sarà¡ il periodo di preparazione per tornare come gli altri”.

All’allenatore nerazzurro viene chiesto anche quale giocatore della storia del calcio è paragonabile a Samuel Eto’o. Leonardo ricorda: “Se dico George Weah è forse scontato perchè sono i due giocatori africani più importanti della storia del calcio. Si assomigliano. George per me è uno dei giocatori più brillanti a livello individuale, nel dribbling, nella corsa, è un giocatore che ho ammirato tantissimo, anche da vicino, e credo che Eto’o abbia un po’ di George, anche se Weah poteva fare persino il centrocampista, mentre Eto’o è più attaccante vero, d’area, che ti fa tantissimo gol in una stagione”.

Guai poi a chi ipotizza che il Cesena possa essere sottovalutato. Leonarda avvisa i naviganti: “Penso che l’Inter non prenda le partite per importanza, se no non avrebbe vinto tanto per così tanti anni. La squadra ha lo stimolo di far bene, lavorare, andare a competere, ma anche il piacere del gioco. Anche se è sempre difficile, tanto più che giochi in Italia, con le squadre sempre molto attente tatticamente. L’Italia è il paese della tattica e dello studio calcistico. Non è mai facile, contro nessuno”.

Fonte | Inter.it

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