2019
Inter-Juve, lo “scopritore” di Paratici ricorda: «Fui io a presentarlo a Marotta»
Beppe Marotta e Fabio Paratici su fronti opposti per la prima volta in Inter-Juventus: l’agente Lorenzo Marronaro ricorda come nacque il sodalizio tra i due qualche anno fa
Stasera per la prima volta Beppe Marotta e Fabio Paratici si sfideranno da avversari in Inter-Juventus: l’attuale amministratore delegato nerazzurro contro il discepolo che di fatto ne ha preso il posto in bianconero qualche mese fa. I due sono legati da un’antica amicizia nata ai tempi della Sampdoria anche per merito dell’agente Lorenzo Marronaro, che stamane al Corriere dello Sport ha raccontato dell’inizio del sodalizio tra i due: «Un giorno prendo da parte Paratici e gli dico: “Fabiè, dai basta, lascia stare”. Giocava a Brindisi in C2, ma era ora di smettere. Io sono una persona libera, che dice sempre le cose in faccia, e l’avevo fatto anche quella volta. Fabio l’avevo preso con me, era nella scuderia dei ragazzi a cui cercavo di insegnare le cose».
Il racconto continua: «Poi succede che una mattina mi chiama Marotta, che stava alla Sampdoria. “Ciao Beppe”, “Ciao Lorè”. Mi fa: “Sto cercando un ragazzo giovane, uno con la voglia, c’hai qualcuno?”, “Non lo so, dico io. Fammici pensare un attimo”. Io sono uno che se ti dice una cosa è perché la pensa, altrimenti fa a meno di dirla. Due ore dopo mi telefona Fabio, non mi ricordo più per cosa, sono passati troppi anni. Però mi ricordo che in quel momento ho pensato: “Beh, Fabio quasi quasi è il ragazzo giusto, certo però è talmente giovane…”».
«Insomma, andiamo a trovare Beppe. Era un lunedì mattina. Entriamo nell’ufficio di Marotta, e Beppe chiede a Fabio questo e quello e Fabio risponde – conclude Marronaro – . Dopo quaranta minuti Beppe fa: “Fabio, lasciaci un attimo da soli”. Marotta mi guarda, eravamo io e lui. “Che facciamo?”, mi dice. “E che ne so”, dico io. “Ti assicuro che Fabio è un ragazzo sano, apposto, pulito, bravo, che ha voglia di lavorare. È uno molto preparato e se mi hai chiamato è perchè ti fidi di me, no? E allora fai conto che la faccia di Fabio è la mia”. Il giorno dopo tiro su il telefono: era Marotta», fu quello l’inizio del duo Marotta-Paratici.