Editoriale
Inter-Juve con l’acqua alla gola: chi ha più da perdere?
L’attesa domenica di Inter-Juve metterà le due più grandi nemiche di fronte allo specchio dopo l’inizio a singhiozzo
In questo Inter-Juve ci si gioca davvero una fetta importante di stagione. Potrebbe sembrare la solita frase fatta piuttosto fuori luogo se utilizzata all’alba del 24 di ottobre. Eppure il ritmo spedito in vetta alla Serie A non sembra lasciare spazio alle perdite di tempo e, tantomeno, di punti.
I campioni d’Italia di Simone Inzaghi non hanno saputo sin qui mantenere la necessaria continuità, alternando sprazzi di gioco spumeggiante a lunghe fasi di anonimato. Due facce della stessa medaglia che nella batosta dell’Olimpico contro la Lazio sono emerse in tutta la loro crudezza.
L’immediato riscatto in Champions League potrebbe però aver restituito certezze a un gruppo esperto e vincente, capace lo scorso gennaio di stritolare e dominare i rivali di sempre a San Siro. D’accordo, il mondo nerazzurro si è completamente rovesciato nell’estate di passione ma il ricordo di quell’ineluttabile superiorità dimostrata non può essere poi così lontano.
Di fronte però ci sarà evidentemente una Juventus ben diversa. Non più la compagine spaurita e confusionaria di Pirlo, quanto quella solida e concreta di Max Allegri. Dopo le prime settimane di imbarcate, il tecnico livornese ha saputo ritrovare gli automatismi di un tempo, infilando una carrellata di 1-0 da far impallidire il Fabio Capello che dominò il mondo con il Milan.
I bianconeri si presentano al Meazza in grande spolvero, non certo sul piano della manovra e della qualità offensiva, quanto piuttosto dal lato mentale ed emozionale. L’acqua alla gola, vedi distacco dalla vetta, resta però estremamente fastidiosa e pericolosa ed è vietato farsi sommergere.
Ma dunque, chi ha più da perdere da questo derby d’Italia? Entrambe, inevitabilmente. Una sconfitta per Handanovic e soci li farebbe allontanare forse in doppia cifra, oltretutto subendo un pesante colpo psicologico. Ma è altrettanto chiaro che se fossero Bonucci e i suoi a lasciarci le penne la parola Scudetto per questa stagione sarebbe sostanzialmente già da cancellare. C’è poi la terza via, quella forse più plausibile, quella che però davvero servirebbe poco o nulla.