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Inter Zanetti: «Marotta League? Fa ridere: abbiamo dominato dall’inizio! Derby? Una cosa unica»
Le parole di Javier Zanetti, vice presidente e leggenda dell’Inter, in una lunga intervista a Radio Serie A
Javier Zanetti ha rilasciato una lunga intervista a Radio Serie A in cui ha raccontato le proprie emozioni per il ventesimo scudetto dell’Inter.
VENTESIMO SCUDETTO – «Dal primo giorno di allenamento il mister, i ragazzi e lo staff erano concentrati su questo obiettivo. Sapevamo di avere una squadra forte, ma dovevamo dimostrarlo e così è stato. L’Inter di quest’anno ha fatto partite incredibili, con un grande gioco e i tifosi si sono divertiti veramente. Questo ti rende orgoglioso. Noi non ci siamo mai nascosti: avevamo sempre detto di voler essere competitivi fino alla fine cercando di arrivare dove siamo arrivati»
PARAGONE CON ALTRI SCUDETTI – «Momenti diversi, squadre diverse, ma rimane l’essenza e i valori del nostro club. Questo è un gruppo bellissimo, soprattutto fuori dal campo e non è scontato. E’ un gruppo molto unito, coeso nei momenti di difficoltà. Hanno dimostrato grande personalità»
SECONDA STELLA COME OSSERIONE? – «Mai, non fa parte dei nostri valori. E’ stato un sogno diventato realtà domenica dopo domenica vedendo giocare la squadra. Durante le partite capitano i momenti di difficoltà, ma si vedeva che i ragazzi volessero scrivere una pagina importante del club anche con la grande cultura del lavoro»
MOMENTO DECISIVO SCUDETTO – «Il mese di gennaio è stato importante, con tutte partite molto ravvicinate. Quel filotto di vittorie ci ha permesso di allungare con una squadra molto forte anche a livello mentale. E’ stato molto impegnativo, ma sapevamo che quel mese fosse determinante. Lo abbiamo affrontato nella maniera migliore»
SCUDETTO NEL DERBY – «E’ una cosa unica, storica. Poche volte ti può capitare, noi abbiamo colto la possibilità e l’abbiamo portata a termine. Sapevamo sarebbe stata una partita molto complicata, ma i ragazzi sono stati straordinari. Gli ultimi minuti di sofferenza fanno parte del nostro DNA, dopo il triplice fischio non abbiamo capito più niente»
INZAGHI – «È stato bravo nel rimanere calmo e sereno nei momenti di difficoltà, era consapevole di ciò che potesse fare credendo nel suo lavoro. E’ stato molto criticato esternamente, ma la società l’ha supportato. Quando scegli un allenatore devi dargli il tempo necessario per lavorare e capire che ci sono dei percorsi che passano anche da momenti di difficoltà. Bisogna accompagnare l’allenatore. Vedevamo che la squadra non meritava di perdere in tante partite poi perse, perché la prestazione c’è sempre stata. Essere arrivati in finale di Champions ha portato a credere ancora in Simone e abbiamo avuto ragione»
COME SI GESTISCE SITUAZIONE SOCIETARIA – «Con grande chiarezza, con una strategia ben precisa. Sapendo cosa possiamo e dobbiamo fare. E poi costruendo una squadra con giocatori funzionali al progetto. E’ stato difficile ma piacevole. Ti metti alla prova: devi cercare l’equilibrio tra giocatori importanti che vanno via e che arrivano e che possano contribuire a quel che il mister vuole. Una grande sfida. Il presidente manca solo fisicamente perché in realtà è sempre in contatto con noi»
MAROTTA LEAGUE – «Fa ridere quando vedi una squadra che domina dall’inizio alla fine. C’è poco da dire»
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