Inter, da ragioniere a finto dirigente: elude i controlli e corona il suo sogno - Calcio News 24
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2017

Inter, da ragioniere a finto dirigente: elude i controlli e corona il suo sogno

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Mattia Verde, 27enne di Francavilla, si è camuffato da dirigente dell’Inter ed è riuscito a coronare il sogno di conoscere Icardi & co.

Si chiama Mattia Verde e se siete tifosi dell’Inter da una parte lo invidierete, dall’altra ne apprezzerete il coraggio e l’inventiva. Perché non tutti avrebbero avuto il suo fegato e la sua idea: trasformarsi da ragioniere a finto dirigente per un giorno, rischiare di essere sbattuto fuori dalle security (nella migliore delle ipotesi) e soprattutto una figuraccia memorabile. Tutto per coronare il suo sogno: conoscere l’idolo, Mauro Icardi, e il resto della squadra nerazzurra. Ma facciamo un po’ d’ordine. L’occasione gli si è presentata qualche giorno fa. Mattia, originario di Francavilla, sapeva che l’amichevole Inter-Betis allo stadio Via del Mare di Lecce poteva essere la chance di una vita. Allora si è detto: ora o mai più.

Come riporta Lo Strillone, prima si è vestito con pantaloni neri, camicia bianca e cravatta nerazzurra, imitando alla perfezione il look dei dirigenti dell’Inter. Poi ha affrontato il rischio da vicino. Ha prima parcheggiato la sua macchina dietro il pullman che stava facendo il suo ingresso nel parcheggio dell’Hotel Hilton Garden di Lecce e infine si è mescolato fra gli altri dirigenti. Con loro ha scambiato qualche parola sul caldo eccezionale, sulla bellezza del Salento. Poi è stato tutto un sogno, meglio di come lo aveva immaginato. Il primo a presentarsi di fronte a lui è stato proprio Icardi: richiesta di selfie assecondata. Poi è toccato tra gli altri a Skriniar, Eder, Ansaldi, e anche a mister Spalletti. Il colmo, però, doveva ancora verificarsi. Tra tanti veri dirigenti, infatti, l’hostess dell’hotel ha chiesto proprio a lui di uscire sul terrazzo a tranquillizzare i tifosi che reclamavano l’uscita di un campione. Lui si è prestato, ha chiamato un paio di calciatori ad uscire, ha fatto il suo: è diventato il tramite di tutti i tifosi come lui, l’infiltrato. Poi, quando si è fatto buio, con un pizzico d’amarezza ha lasciato l’albergo. Dormire in hotel sarebbe stato troppo. In fondo il suo sogno l’aveva già vissuto da sveglio.

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