2009
Inter, Eto’o: “Potevo andare alla Roma, ma…”
Ha lo stesso sorriso di sempre. Quello che lo fa riconoscere tra tanti e che sfodera con la stessa genuinità quando fa gol o quando, dopo aver subìto un fallo, dichiara pace a un avversario. Samuel Eto’o è stato ospite di Paolo Bonolis e Luca Laurenti durante nella trasmission televisiva “Chi ha incastrato Peter Pan” e ha risposto a tutte le domande che i bambini gli hanno rivolto. Il risultato? Venti minuti di esilarante divertimento, spaziando dal calcio all’Africa, dall’Inter alla Roma, dallo stipendio da calciatore alla fede da tifoso.
“Due anni fa stavo per firmare un contratto con la Roma, ma poi sono approdato all’Inter e oggi sono molto felice dove sono”, risponde così Eto’o alla bambina che lo invita ad andare a giocare con Francesco Totti, mentre ricordando il club giallorosso alla piccola Sofia viene in mente il gol di Mirko Vucinic al 92′ nell’ultima sfida di campionato giocata allo stadio ‘Olimpico’. Come lo ricorda Samuel? “Non proprio nel migliore dei modi – conferma di il bomber nerazzurro sorridendo – ma questo è il mondo del calcio e così vanno le cose”.
Un mondo nel quale si guadagnano tanti soldi, come sottolineano i bambini curiosi di conoscere l’ammontare della paghetta di Eto’o: “Lo stipendio dipende da quanto è bravo un giocatore e da come negozia il suo contratto, ma i migliori hanno compensi molto alti che non mi sembra però corretto dichiarare in tv”.
“Sei più forte tu o Milito?”. Samuel ride di gusto e dice: “La cosa buona è che giochiamo entrambi per l’Inter…”. Eto’o si diverte, ancor di più quando proprio Bonolis sottolinea la sua risposta diplomatica, ironizzando con un “tu sei mui furbacchion“.
Dal calcio alla vita di tutti i giorni, una vita che trascorre più o meno nello stesso modo, per i bambini europei com per quelli africani: “Sono come voi. Anche lì esistono le favole solo che si raccontano in lingua africana, mente qui ad esempio si usa l’italiano. La tv? Anche in Africa i bimbi la guardano, ma è arrivata solo 20 anni fa e alcuni di loro non hanno la fortuna dei bambini europei anche se hanno un sorriso meraviglioso perchè il sorriso non si compera, quello viene dal cuore”.
Eto’o, bambino giocatore divenuto bomber “nelle strade del Camerun”, in un paese che per considera “il migliore così come ognuno di voi reputa tale il suo luogo di nascita” e che ha la pelle così nera “perchè il papà è di colore, la mamma è di colore e lui è uscito così nero”. Ma il colore della pelle non ha mai fatto la differenza per uno come Samuel che ha “la fortuna di viaggiare e si sapere che tutti siamo uguali, bianchi, neri, rossi, gialli, mentre quelli che fanno gli ‘uuuh’, non hanno la stessa fortuna di conoscere e di viaggiare, quella che abbiamo avuto noi”.
E se si parla di avversari, Eto’o li affronta sempre nello stesso modo, con lo stesso atteggiamento, in uno studio televisivo come in un campo da calcio: “Ho molto rispetto per la Juventus e per la sua storia, ma se vuoi vincere deve stare con noi…” consiglia l’attaccante nerazzurro al piccolo tifoso interista preoccupato per la fede bianconera della madre.
Infine, tra il calcio e le favole, ecco arrivare l’argomento ragazze. à? proprio vero che un calciatore ne ha sempre tante? “Può essere – afferma con sicurezza Eto’o – ma io ho la più bella che è seduta qui di fronte a noi”. Stacco. Ride anche Georgette.
Fonte | Inter.it