2014
Inter, è giusto lasciare il mercato ai tifosi?
INTER MERCATO TIFOSI APPROFONDIMENTO – L’avvento di Thohir e del suo staff, succeduti al trono ventennale della presidenza Moratti, ha generato sin da subito grande curiosità anche per vedere la nuova proprietà neroazzurra all’opera sul mercato, a partire da quello di riparazione di Gennaio. L’aria del ricco magnate proveniente da terre lontane, suggeriva grande fiducia ai fans della “beneamata”, i quali hanno cominciato a pregustare l’idea di investimenti più cospicui e l’arrivo di rinforzi più prestigiosi di quelli dell’Inter post Triplete. Le direttive del Tycoon indonesiano, invece, son state chiare e forse anche un po’ disillusive: prima si fa cassa e poi si compra. Tetto degli stipendi fissato a 2,5 milioni, ricerca di calciatori di età non superiore ai 26 anni e valorizzazione dei giovani presenti in rosa che potrebbero costituire il futuro del “Biscione”; fin qui tutto bene. La nota e ormai usurpata vicenda Vucinic-Guarin, però, ha destato un po’ di dubbi sulla solidità sia della nuova gestione sia delle personalità di mercato provenienti dal mandato precedente, parliamo del trio Branca-Ausilio-Fassone. Nella controversa trattativa, i tifosi hanno giocato un ruolo chiave. Come dichiarato dallo stesso Fassone, l’affare è saltato per “problematiche ambientali”, ovvero l’opposizione e le furiose proteste dei sostenitori neroazzurri che tramite lo sfogo sui social media e una contestazione presso la sede dell’Inter, hanno spinto i dirigenti del club milanese e di conseguenza Thohir a bloccare l’operazione. Nell’ultima gara interna contro il Catania, poi, la curva interista ha esposto uno striscione che invitava esplicitamente lo stesso neo Presidente a non addentrarsi in trattative con i rivali del Milan e della Juventus e a dare il ben servito agli attuali operatori di mercato. Ma ha senso che una tifoseria abbia un peso così importante all’interno delle scelte societarie?
PERCHE’ SI – I tifosi sono la vera anima del calcio. Rappresentano l’espressione di un amore puro e di un attaccamento privo di interessi correlati verso i propri colori, non costituiscono il semplice pubblico di uno spettacolo ma sono parte integrante dello stesso, motivo per cui vanno rispettati. Un club, prima di disfarsi di un giocatore che ha contribuito alla propria storia, non può non tenere conto del ruolo guida che potrebbe costituire per i propri sostenitori, o viceversa non può ignorare la reazione dei tifosi all’acquisto di una bandiera di una società rivale. Nonostante il calcio moderno sia legato soprattutto al business ed emergano sempre meno calciatori fedeli ad una sola squadra, infatti, nella testa dell’ultras o del semplice fan sopravvivono alcuni valori. Immaginate il putiferio generale nella Capitale se Totti fosse ceduto alla Juventus, o se Buffon si trasferisse all’Inter, o ancora se Zanetti concludesse la carriera al Milan; insomma, non scherziamo.
PERCHE’ NO – Nel caso sopracitato, però, la tifoseria neroazzurra si è opposta per motivi che hanno ben poco a vedere con la fede. Né Guarin ha mai costituito un simulacro per i neroazzurri, né Vucinic è stato mai idolatrato eccessivamente dal mondo Juventus, nonostante l’indiscutibile contributo nelle ultime annate vincenti. Appare evidente, dunque, che i tifosi abbiano un po’ valicato il confine del proprio ruolo, imponendo un parere svincolato dalla passione ma legato a ragionamenti tecnici ed economici che spetterebbero al club. Una società professionista e dalle solide radici come l’Inter, infatti, dovrebbe avere la forza di assumersi la responsabilità delle strategie decise dai suoi membri qualificati e agire per soddisfare le proprie necessità senza lasciarsi influenzare da condizionamenti esterni. Da tempo si parla della mancanza di una personalità dirigenziale forte, in grado di caricarsi il peso di ogni scelta errata o riuscita della squadra neroazzurra e di tutelare allenatore e giocatori da eventuali critiche. Per capirci, un po’ come fa Galliani presso i “cugini” del Milan.
INTANTO ARRIVA IL PRIMO ACQUISTO…– Nel frattempo, però, sta per concretizzarsi la prima operazione dell’era Thohir: l’ormai ex Torino D’Ambrosio dovrebbe diventare a momenti neroazzurro. Un ottimo affare, certo, ma quel Vucinic tanto rigettato che poteva essere una buona pedina nelle mani di Mazzarri, sembra allontanarsi sempre piu’. Alla fine, a quanto sembra, dovrebbero averla spuntata i tifosi. Guarin forse verrà ceduto altrove e, nonostante voci isolate, non sembrano esserci segnali importanti di riapertura tra Thohir e Agnelli sia per quanto riguarda il colombiano sia per Vucinic. Solo il futuro ci dirà se l’Inter ci avrà guadagnato o meno. E secondo voi, è giusto lasciare il mercato ai tifosi?