2013
Inter, dottor Volpi: «Zanetti straordinario, erede di Facchetti»
L’ex medico sociale nerazzurro ha parlato del ritorno in campo del terzino argentino.
INTER VOLPI ZANETTI – Un recupero a tempi di record per Javier Zanetti, che è riuscito a tornare in campo dopo soli sei mesi dopo il grave infortunio al tendine d’Achille, mentre normalmente sono necessari otto mesi. Non è un miracolo, ma comunque un risultato straordinario per il capitano dell’Inter, di cui ha parlato il dottor Piero Volpi, specialista in ortopedia e traumatologia dello sport ed ex medico sociale dell’Inter, ai microfoni di “Tuttosport”: «Baresi, Baggio e Zanetti, di fronte a infortuni diversi, hanno dimostrato di essere grandi campioni nel senso più alto del termine. Sabato sera Zanetti ha detto che voleva rientrare per disputare ancora una partita davanti al proprio pubblico. E’ stato modesto. In realtà continuerà a stupirci riuscendo a essere di nuovo protagonista. Magari non scenderà in campo in tutte le partite, ma di sicuro molte le giocherà e lo farà alla Zanetti», ha dichiarato il consulente medico dell’AIC, che ad aprile mandò un sms di incoraggiamento al capitano nerazzurro (“Tornerai più forte di prima”).
HIGHLANDER – Il dottor Volpi ha poi proseguito: «Il capitano dell’Inter deve ringraziare i suoi genitori e madre natura che l’hanno dotato di una struttura formidabile. Mi riferisco ai tessuti eccezionali, dai legamenti ai muscoli, e a una struttura biomeccanica perfetta per giocare a calcio. Baricentro basso, aderenza al terreno. Sembra che abbia una doppia trazione. Ha sempre dimostrato una professionalità fuori dal comune. Si allena durante le vacanze in modo da presentarsi a inizio ritiro in condizione ottimale. Finito l’allenamento, torna a casa a pensare alla seduta del giorno dopo. Questo atteggiamento gli ha permesso di avere una carriera quasi priva di infortuni. E ovviamente Zanetti ha seguito con la sua proverbiale meticolosità i programmi degli ultimi mesi. Zanetti ha dimostrato ancora una volta di rappresentare quei valori che racchiudono il bello del calcio. E ormai, dopo tanti anni vissuti in questo modo, penso che sia degno dell’eredità della più grande bandiera nerazzurra: Giacinto Facchetti».