2015
Inter, Donati: «Le coppe trasformano il Celtic»
L’ex giocatore degli scozzesi ha parlato della sfida di Europa League
Domani sera l’Inter scenderà in campo al Celtic Park per cercare di proseguire il proprio cammino in Europa League. Non è un mistero, infatti, che Mancini e la squadra vogliono arrivare fino in fondo alla competizione ma, per farlo, bisogna passare per gli scozzesi. Chi ha parlato proprio del Celtic è stato un ex, ovvero Massimo Donati, che ha affidato le sue parole alle colonne di ‘Tuttosport’.
ATMOSFERA – Donati parte parlando del Celtic Park, appunto: «Celtic Park è bellissimo. L’atmosfera è fantastica, soprattutto quando si giocano le partite di coppa. Lì vivono il calcio in maniera vera, genuina con un tifo sano. È sempre uno spettacolo e sarà davvero bello, per l’Inter, giocare in quel contesto». E quando suonerà ‘You’ll never walk alone‘? «E’ il loro grido di battaglia. Lo cantano a inizio partita ed è un modo, molto forte, di far sentire alla squadra il proprio sostegno, ma anche per incutere timore agli avversari. Anche perché lo cantano tutti e sessanta mila all’unisono, con le sciarpe tese. Creano una coreografia mozzafiato che non può lasciare indifferenti».
AVVERSARI – Sul tipo di squadra che potrebbe trovare l’Inter: «Loro sanno che dal punto di vista tecnico e tattico sono inferiori rispetto agli avversari che affrontano in campo internazionale, però hanno dalla loro un ambiente strepitoso e una voglia di primeggiare sulle squadre più forti che si trovano davanti». Come nel 2007, quando il Celtic con Donati in campo riuscì a battere il Milan: «Pensavo proprio a questo episodio. Sapevamo che non eravamo al loro livello, avevano vinto da poco la Champions League contro il Liverpool e la Supercoppa Europea contro il Siviglia. Eravamo consapevoli del fatto che dovevamo dare qualcosa di più in campo. Dovevamo limitare la distanza dal loro tasso tecnico con il nostro cuore e la nostra grinta. Alla fine vincemmo 2-1 al 90′ con il gol di Scott McDonald. Ma, in quell’occasione, sono sicuro che senza la spinta della nostra gente non avremmo ottenuto quel risultato».
BANCO DI PROVA – Le partite di coppe europee caricano il Celtic, forse perchè i Bhoys lo vedono come un banco di prova, visto che in campionato non c’è partita: «Forse sì anche se, quest’anno, non stanno vincendo a mani basse con l’Aberdeen che sta dando loro del filo da torcere. Nonostante l’assenza dei Rangers, che ha tolto un rivale molto quotato per la vittoria finale, stanno facendo un po’ più di fatica. Quando arrivano le coppe, per loro, scatta una scintilla particolare. Hanno davvero la voglia di confrontarsi, a viso aperto, con realtà diverse per capire a che punto è la loro maturazione».
INTER – Poi, sull’Inter: «Una squadra che ha avuto alti e bassi. Ha alternato partite buonissime ad altre meno buone. Adesso stanno iniziando ad avere più di continuità e la vittoria di Bergamo può essere stato un segnale positivo per loro. Si sono sbloccati da una situazione di stallo anche se Mancini sta ancora lavorando sull’identità della squadra. Difficile fare un pronostico».
SHAQIRI – Sul nuovo acquisto Shaqiri: «Stiamo parlando di un giocatore veramente forte, che sa bene come si affrontano queste partite. Ha giocato un grande mondiale con la Svizzera e può dare quel qualcosa in più. Ma anche Guarin e Icardi potranno risultare decisivi». Ma i nerazzurri sono favoriti? «I nerazzurri hanno sempre giocato le coppe. Hanno nomi molto importanti e credo che siano abituati a questi palcoscenici. Forse partono un pochino favoriti, ma quando sei in campo, tutto può cambiare».