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L’Inter a Roma non si è limitata a vincere. I 5 motivi della sua forza
Contro la Roma l’Inter ha messo in mostra una grande prova di forza: i cinque motivi che segnano la forza dei nerazzurri
Anche i più inguaribile degli ottimisti dei concorrenti, nel vedere l’esito di Roma-Inter e il modo in cui è maturato ieri ha pensato che i giochi fossero fatti. Perché la prova di forza è stata da squadra dominante e i motivi sono molti per pensarlo. Mettiamone in fila in po’.
1) CONSAPEVOLEZZA. «La vera forza della squadra di Inzaghi è la consapevolezza della propria forza: per gli inseguitori si fa dura» Lo ha scritto La Gazzetta dello Sport ed è spiegabile anche in un altro modo. Se tra Fiorentina, Juventus e Roma non si perde neanche un punto, dove altro può andare ad inciampare l’Inter per tenere viva la corsa scudetto anche per chi insegue?
2) ESALTAZIONE. Nell’editoriale sul Corriere della Sera, Alessandro Bocci sottolinea cosa sia diventato l’Inter in questo primo pezzo di nuovo anno: «Una squadra dominante, che si esalta nelle difficoltà. É l’anno dell’Inter, che nel 2024 ha sempre e solo vinto: sette partite su sette, cinque in campionato, due in Supercoppa».
3) ASSESTAMENTO. La partenza dell’Inter all’Olimpico è stata tra le più problematiche che si siano viste in questa stagione. Eppure, dopo una parata di Sommer su El Shaarawy e un bel po’ di pressione dei padroni di casa, piano piano i nerazzurri si sono rialzati, hanno palleggiato in avanti, hanno portato Calhanoglu al tiro. Sembrava un assestamento naturale, il modo per cercare di ritrovare le proprie certezze. Fino a quando è arrivato il colpo di testa di Acerbi. Come ha evidenziato Luigi Garlando sulla rosea: «Il gol, arrivato quasi senza sforzo, convince l’Inter di avere in tasca molto più del vantaggio in questa stagione zeppa di predestinazioni». Neanche il ribaltone successivo dei padroni di casa ha incrinato morale e sensazioni positive.
4) LUSSO. Valutazione del primo tempo: Lautaro non è in partita, ma anche Thuram fatica. Inizio ripresa: l’argentino non fa nulla di che, il francese segna e obbliga all’ennesimo autogol su un suo taglio. Se il leader tecnico e morale può permettersi una serata di normalità – e non è la prima di questo periodo – e l’Inter continua a vincere significa avere una qualità diffusa, un lusso che nessuno ha a questo livello.
5) DOMINIO. I 7 minuti trascorsi a inizio ripresa tra il pareggio e il vantaggio sono stati un autentico dominio: palleggio alto, trasmissione veloce del pallone, fasce arate di continuo e decisione, come si è visto in occasione dei due gol. L’Inter non è riuscita solo a vincere, ha fatto di più: ha voluto dare l’impressione di una forza impossibile da contrastare.