2013
Inter, disastro con le piccole. Senza identità, un alibi, ma ora Strama si gioca tutto
Inter sotto le aspettative. Sia in termini di classifica che sotto il profilo della qualità di gioco e delle prestazioni: questo il responso dopo ventitre giornate di campionato, ampio arco di stagione in cui la squadra di Stramaccioni ha trovato continuità soltanto dalla 5^ all’11^ giornata – sette le vittorie consecutive dalla trasferta di Verona al colpo di Torino – per poi perdersi in turbolente discontinuità che hanno compromesso il rendimento generale.
LE RESPONSABILITA’ DI STRAMACCIONI – Fu proprio la straordinaria prestazione dello Juventus Stadium a lasciar intendere un percorso diverso: l’Inter risultò strepitosa nel pressare altissimo senza soluzione di sosta, aggredire la manovra avversaria e colpire in ripartenza, non lasciando spazio e gioco ai bianconeri. L’Inter del resto non è venuta meno nel confronto con le dirette concorrenti: prestazioni incerte ma risultati pieni contro Milan, Napoli e Fiorentina, il contrario è accaduto con la Lazio. Ma il meno 9 dal Napoli ed il meno 12 dalla Juve trovano spiegazione altrove: è contro squadre ben al di sotto dei propri valori – 4^ Inter-Siena 0-2, 12^ Atalanta-Inter 3-2, 13^ Inter-Cagliari 2-2, 14^ Parma-Inter 1-0, 18^ Inter-Genoa 1-1, 19^ Udinese-Inter 3-0, 22^ Inter-Torino 2-2, 23^ Siena-Inter 3-1 – che ad oggi l’Inter ha fallito. La squadra non ha un’impronta definita e fatica a trovare velocità di pensiero e d’azione, il tutto si somma a lacune difensive causate in parte da errori tecnici ma per il resto da quadratura ed equilibrio generale ancora in corso d’opera.
L’ALIBI DEL TECNICO – “Questa squadra era stata costruita intorno a due mediani d’interdizione e Sneijder”, le dichiarazioni di Andrea Stramaccioni in seguito al passaggio del trequartista olandese al Galatasaray. Di questa circostanza gli va dato atto: l’impostazione iniziale avrebbe previsto l’utilizzo di Sneijder a supporto di due attaccanti, con Guarin traslocato sulla linea mediana a svolgere allo stesso tempo interdizione e fase d’inserimento. Con l’obiettivo di un’Inter dinamica e soprattutto in grado di generare qualità dove ora manca, dove oggi spetta all’arretramento a turno di Cassano e Palacio tentare di creare superiorità numerica. Dunque la vicenda Sneijder ha privato il tecnico della possibilità di coltivare il suo progetto, ma sta di fatto che non è stata trovatà né realmente ricercata una valida soluzione alternativa in grado di fornire un’identità di gioco alla squadra e permetterle di avere la meglio su squadre di caratura minore che lasciano pochi spazi. Diversi poi gli errori di lettura: l’ultimo è legato al neo-arrivo Schelotto, impensabile schierarlo quinto a destra senza un esterno basso alle spalle, con il prevedibile risultato di consegnare una fascia agli avversari – peraltro non irresistibili – e subire gol poi irrimediabili per una squadra così in difficoltà.
IL FUTURO DELLA SUA INTER – Mai messo in discussione da proprietà e vertici dirigenziali: Stramaccioni è ritenuto un tecnico emergente in grado di guidare il nuovo corso nerazzurro, anche grazie all’abilità nel lavorare con i giovani. L’intenzione quindi è quella di confermare la fiducia al tecnico a meno di rese clamorose. Ora l’allenatore ha a disposizione la nuova linfa vitale richiesta nel settore di centrocampo – gioventù e qualità – grazie agli arrivi del talento Kovacic, di Kuzmanovic e dello stesso Schelotto: l’obiettivo è quello di amalgamare la nuova Inter in tempi ristretti per centrare il piazzamento Champions, target minimo imposto da Massimo Moratti in persona. La strada potrebbe essere quella del rischio: lanciare subito Kovacic e sopportare qualche uscita non eccellente che, ad esempio, non è stata perdonata a Coutinho. Senza entrare nel merito delle prestazioni del brasiliano, il tecnico ad inizio stagione annunciò di puntare in pieno su un calciatore poi bocciato e ceduto. E’ forse l’ora di sperimentare qualcosa di nuovo per raggiungere quell’identità mai apprezzata finora e dare forza ad un progetto di rinnovamento che ha perso qualche pezzo per strada.