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Inter, Milito: «Juve rivale dura, senza Conte si perde continuità»

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Diego Milito, in un’intervista rilasciata a SportWeek, ha commentato il ritorno di Mourinho in Italia e il momento della sua Inter

Diego Milito ha rilasciato una lunga intervista all’inserto SportWeek in cui parla del ritorno di Mourinho alla Roma e del momento che sta attraversando la sua Inter:

MOURINHO –  «José è un allenatore adatto a una piazza come questa, lo abbiamo visto dall’entusiasmo con cui è stato accolto al suo arrivo. È un allenatore che carica, esalta. È speciale anche per questo. Non ho dubbi che la sua Roma farà molto bene».

ROMA – «A lui piacciono queste sfide. La sua sarà una Roma tosta, dura, difficile da affrontare, figuriamoci da battere, per chiunque».

SPECIAL ONE – «I tifosi romanisti conoscono bene José. Vincere non è facile, ma ripeto: la Roma di Mou sarà a immagine e somiglianza del suo allenatore. Lui torna in Italia per dimostrare di essere ancora speciale. E ci riuscirà».

MOTIVATORE – «Un allenatore deve avere soprattutto la forza di saper gestire il gruppo e, appunto, di tirare fuori il meglio da ognuno. Mou- rinho ha questa forza. È il motivo che lo rende un allenatore speciale. Lui capisce i momenti psicologici del giocatore e sa quando abbracciarti e quando sgridarti. In ogni momento si rende conto del tuo stato d’animo e sa come prenderti, tutto per il bene della squadra».

CALCIATORI – «Si adatta a quello che ha. L’ideale è disporre sempre di giocatori esperti e giovani affamati. Quando io arrivai all’Inter, trovai una squadra dall’età media avanzata, gente abituata a vincere. Mou fu capace di motivarla ancora. Prendi Eto’o: arrivava dal Barcellona, da cui, diciamolo chiaro, era stato scartato. Aveva già i suoi anni, aveva vinto: si poteva pensare avesse la pancia piena. José l’ha ricostruito psicologicamente, restituendogli voglia e ambizioni. Mou ha sempre avuto grandi centravanti, che con lui hanno segnato tanto. Dzeko ha esperienza e conosce l’ambiente: farà una grande stagione».

ADDIO CONTE – «Con l’addio di Conte l’Inter perde la continuità in un progetto vincente. Antonio aveva restituito mentalità da primi della classe, dopo due anni i giocatori ne conoscevano metodi e carattere. Ora si riparte daccapo, c’è il rischio di perdere qualcosa all’inizio, ma la Lazio di Inzaghi mi piaceva e credo che il nuovo tecnico sia stato scelto perché gioca un calcio simile a quello di Conte, un 3-5-2 con più palleggio».

INTER FAVORITA – «Inter favorita? Sì, perché è la squadra campione. Ma la Juve sarà un rivale durissimo, ancora di più con il ritorno di Allegri; il Milan riparte dal secondo posto, l’Atalanta ha gioco collaudato e entusiasmo, poi la Lazio di Sarri e il Napoli che in Spalletti trova un allenatore che vuole tornare protagonista. E non dimentico la Fiorentina di Italiano, col quale ho giocato al Genoa: il suo Spezia era aggressivo e veloce. Sono curioso di vederlo in un club con maggiori ambizioni».

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