2020

Inter, non solo la grana Eriksen: Vidal ‘tradisce’ Conte. I motivi della crisi

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Avvio di stagione tutto in salita per l’Inter, mercoledì ko in Champions League sul campo del Real Madrid. La squadra di Conte continua a deludere

Non può bastare l’assenza del gigante Lukaku per giustificare le ultime prestazioni insufficienti dell’Inter. Una crisi di risultati e gioco, nonostante i numeri positivi della squadra nerazzurra rispetto alla scorsa stagione. La formazione di Conte stenta a decollare, con un ruolino di marcia da cenerentola: solo una vittoria (al Ferraris contro il Genoa) nelle ultime sette partite tra campionato e Champions League. E se in Serie A c’è ampio margine per scalare la classifica, lo scenario sul palcoscenico europeo si fa già impervio con l’Inter ultima nel girone e costretta a fare risultato pieno nel ritorno contro il Real Madrid il prossimo 25 novembre dopo il rocambolesco ko di ieri sera a Valdebebas di fronte ai campioni di Spagna.

L’Inter ha tirato fuori orgoglio e voglia di reagire in seguito al doppio schiaffo firmato dalla coppia BenzemaSergio Ramos, dimostrando carattere come contro il Parma e rimontando il risultato con Lautaro Martinez e Perisic prima del sigillo finale di Rodrygo che ha consegnato tre punti vitali alla formazione di Zidane. Il problema di fondo è la confusione tattica che regna per il momento nello scacchiere nerazzurro, con diversi interpreti fuori ruolo o che non riescono a riproporre in campo le istruzioni di Conte. Questione di identità e automatismi: squadra ancora incompiuta, con i singoli che stanno tradendo le attese del sergente leccese. Ad eccezione di alcuni giocatori (Barella su tutti e il ritrovato Lautaro, oltre ovviamente a Lukaku), tanti campioni della rosa nerazzurra non stanno rendendo come sperato. 

L’Inter non decolla: confusione Conte, Vidal fotografia della crisi

Vidal 2

Arturo Vidal

Ad iniziare da Arturo Vidal, il guerriero fortemente voluto e cercato da Conte per modellare la sua Inter. Il cileno fatica ad alzare i giri del motore e a lasciare la propria impronta nel centrocampo interista, nel quale non sembra avere una casella tattica ben definita. Alle volte trequartista, poi incursore, adesso mediano: l’ex Juventus sta faticando ad imporsi, alla stregua di quell’Eriksen sempre corpo estraneo alla creatura di Conte. Un fantasma con Shakhtar e sopratutto Parma, il fantasista danese è stato l’escluso eccellente dell’incrocio con il Real Madrid. 95 minuti in panchina e un rapporto sempre più logoro con Conte e l’ambiente, che potrebbe portare ad un clamoroso addio anticipato nella finestra di gennaio ad un anno soltanto dallo sbarco in quel di Milano.

Eriksen e Vidal: sorge il sospetto, per motivi diversi, di essere di fronte a due colpi di mercato tanto reclamizzati quanto inadatti per far compiere il definitivo salto di qualità alla squadra nerazzurra. E la trasferta di domenica a Bergamo contro l’Atalanta, sommersa di gol dall’irresistibile Liverpool, diventa già un crocevia stagionale da non fallire per la truppa di Conte.

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