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L’erede di Cancelo pronto a prendersi l’Inter: ecco chi è Cedric Soares

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Corsa, tecnica, dribbling: Cedric Soares è pronto a prendersi la fascia destra dell’Inter e provare a non far rimpiangere Cancelo

Terzino come Cancelo, portoghese come Cancelo, in prestito con diritto di riscatto come Cancelo, proverà a non far rimpiangere Cancelo. Un anno e mezzo dopo, ci risiamo: l’Inter torna ad affidarsi a un esterno difensivo lusitano, concretizzando un’operazione rapidissima e regalando a Spalletti un’alternativa al (fisicamente) traballante Vrsaljko. Ecco dunque chi è Cedric Soares, conosciuto ai più come Cedric, nuovo rinforzo nerazzurro per la seconda parte della stagione e, forse, anche per quelle a venire. L’acquisto del portoghese, l’abbiamo detto, certifica la poca fiducia di Spalletti nei confronti di Sime Vrsaljko.

L’esterno croato è stato tormentato da problemi al ginocchio che sembrano piuttosto gravi, talmente gravi che la società starebbe valutando un’operazione chirurgica. A meno di capovolgimenti impensabili, è difficile insomma che l’Inter possa decidere di riscattarlo a giugno versando i 17 milioni e mezzo di euro che ha pattuito la scorsa estate con l’Atletico Madrid. Accantonata l’idea della difesa a è rimasto solo D’Ambrosio a disposizione come terzino destro. Soares in questo senso rappresenta un innesto necessario sul banale piano numerico ma cosa può portare sotto il profilo tattico ai nerazzurri?

Come abbiamo detto nell’incipit, Soares ricorda Joao Cancelo come esterno box to box, ovvero capace di spingere con ottima continuità sulla propria fascia di competenza. Rispetto al bianconero, tuttavia, è più concreto: zero giocate, doppi passi o colpi di tacco. Cedric pensa al sodo. Certamente un gradino sotto rispetto al giocatore della Juventus, sebbene all’Europeo e al Mondiale sia stato chiamato soltanto lui. Di statura non eccezionale (poco sopra il metro e 70) e anche per questo molto rapido, Cedric ha buone attitudini difensive ma, allo stesso tempo, fiato da vendere e un’ottima predisposizione al cross. I calci piazzati sono il suo marchio di fabbrica (chiedere a De Gea per delucidazioni), caratteristica che manca terribilmente alla squadra di Spalletti che non ha ancora segnato su punizione in stagione.

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