2009

Inter, Castellazzi: “A Brescia cinque anni indimenticabili”

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Un destro a pelo d’erba a botta sicura di Doni, il guantone che spunta all’ultimo e manda la palla in corner, lo stesso guantone chiuso a pugno che esulta come avesse fatto gol. Fu così che il Brescia uscì imbattuto da Bergamo, dal derby con l’Atalanta nel 2004-2005. E quel guantone era di Luca Castellazzi, che ricorderà  per sempre quel paratone.
Era l’ultima stagione con la V sul petto, in un biennio che l’aveva visto 52 volte tra i pali da sommare alle 54 presenze del triennio 1999-2002. Poi un quinquennio filato con la Sampdoria, lasciata in giugno per iniziare con i campioni d’Europa l’ottava stagione consecutiva nella massima serie per approdare, sono parole sue, Ã?«in un’altra dimensioneÃ?», l’Inter.
Ã?«A 35 ANNI – afferma – ci si può ancora emozionare e, soprattutto, in un ambiente del genre e con tanti campioni intorno, si può ancora imparareÃ?». In settimana l’esordio, poco fortunato, da titolare in Champions: l’infortunio al numero uno Julio Cesar lo proietta nell’elite del calcio e lo piazza in difesa della porta nerazzurra anche in campionato dove questa sera incrocerà  parte della sua carriera. E del suo cuore. Ã?«Perchè a Brescia – dice Castello – sono stati cinque anni indimenticabili. Perchè è lì che ho esordito in serie AÃ?».
E pensare che anche il debutto nella serie cadetta, era il 1996, ebbe a che fare con i biancazzurri. Il suo Padova, quel giorno, incontrava proprio il Brescia e Castellazzi parò pure un rigore a Maurizio Neri. Ã?«Del Brescia attuale è rimasto solo Caracciolo. E il presidente Corioni. Ma non posso scordare i vari Baggio, Toni o Guardiola. L’entusiasmo dei tifosi era alle stelleÃ?».
Quei tifosi stasera lo ammireranno da avversario in un match che vedrà  anche il secondo di Iachini, Arcari, in campo dal primo minuto: pure Sereni, come Julio Cesar, è out. Ã?«Una partita per niente scontata, da prendere con le pinze. Come tutte le gare di questo campionatoÃ?», dice Castellazzi, a confermare le parole del suo tecnico Benitez (Ã?«difficilmente nelle A italiana ce ne sono…Ã?»).
Castellazzi lo sa bene. E capirà  altrettanto bene che stavolta a Brescia nessuno vorrà  rivedere quel guantone chiuso a pugno.

Fonte | Fabrizio Zanolini per Bresciaoggi.it

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