2014
Inter, Cambiasso: «Mancini e Mourinho fondamentali»
Il centrocampista nerazzurro ha parlato dei due ex allenatori, ma anche di Argentina.
INTER CAMBIASSO – Intervenuto ai microfoni del quotidiano algerino “Le Buteur”, Esteban Cambiasso ha parlato del suo legame con l’Argentina e dell’esclusione quando la sua nazionale era guidata da Diego Armando Maradona: «Nel calcio bisogna essere bravi, ma anche piacere ai dirigenti, all’allenatore o al commissario tecnico. Nel mio caso, Maradona non mi voleva e ha fatto altre scelte, che io ho dovuto accettare. Io vivo la Nazionale intensamente, perché è grazie all’Albiceleste che ho potuto fare quello che ho fatto. Se ho firmato con il Real Madrid è grazie alle mie prestazioni in Nazionale. Ci sono state tante vittorie, penso di aver avuto una bella carriera. Messi? Indubbiamente ha qualcosa in più, ma non dipendiamo solo da lui, seppur sia il migliore al mondo», ha dichiarato il centrocampista dell’Inter.
I COMPAGNI – Cambiasso ha parlato poi del rapporto con alcuni compagni: «Belfodil e Taider hanno tanta voglia di crescere e migliorare. Hanno fatto esperienza in club minori e ora Saphir sta lottando qui per poter fare grandi cose, mentre Ishak è andato al Livorno. Auguro loro di fare una grande carriera. Cerco sempre di dare consigli ai giovani, parlo molto in campo, più frequentemente con Saphir perché è spesso vicino a me, ma anche con Palacio, ad esempio».
GLI ALLENATORI – Infine, il mediano argentino ha parlato della svolta nerazzurra grazie al lavoro di Roberto Mancini e José Mourinho, che hanno segnato la sua carriera: «Sono arrivato qui con Mancini, che ha svolto un grande lavoro. L’Inter non vinceva nulla e con lui siamo tornati a vincere. Ha trasformato questa squadra, poi è arrivato Mourinho, con cui abbiamo fatto un salto ancor più grande, conquistato la Champions League, che mancava da 45 anni. Loro due hanno segnato la mia storia all’Inter, ma non dimentico quanto fatto da Leonardo e Benitez».