2017
Inter, Icardi e Spalletti ora provano la fuga
Per certi versi è la sorpresa di questo avvio di stagione: Inter e calendario, il percorso ora strizza l’occhio agli uomini di Spalletti
Delle cinque contendenti ai primissimi posti della classifica, quello che l’Inter ha dovuto affrontare nei primi due turni di campionato è stato il calendario più complesso: la sfida d’esordio contro la Fiorentina, poi la trasferta sul campo della Roma. Potrebbe essere un sentiero paragonabile proprio a quello toccato in sorte ai giallorossi, complice la sfida vinta sul campo dell’Atalanta, ma lo scontro diretto tra le due forze si è giocato in casa della Roma: ragion per cui tocca riconoscere all’Inter di Spalletti il grado di difficoltà più alto del primo spezzatino di torneo. Eppure, bottino pieno: sei punti che fanno sorridere la classifica ma ancor di più il morale, con quell’inevitabile bagaglio di fiducia che ci si porta dietro quando – considerato il recente passato nerazzurro – se ne è alla disperata ricerca.
Inter, ecco le prossime sfide di campionato
L’Inter di un motivatissimo Luciano Spalletti disputerà le prossime gare di Serie A – e della sua stagione, considerata l’assenza dagli impegni internazionali – in ordine contro Spal, Crotone, Bologna, Genoa e Benevento. Poi la sosta: Spal e Genoa da affrontare tra le mura amiche di San Siro, le altre tre in trasferta sui rispettivi campi. Dando uno sguardo al prossimo calendario nerazzurro, emerge come – fino al prossimo stop, foriero di ulteriori analisi – gli impegni siano tutti alla portata di un’Inter che non ha intenzione di fare sconti ad alcuno: l’ipotesi di prendersi tutta la posta in palio stuzzica non poco guida tecnica e squadra, che riuscendo eventualmente in quest’intento chiarirebbero la portata delle proprie ambizioni. Presentandosi con un clamoroso sette su sette alla prossima sosta prevista ad ottobre per l’impegno delle nazionali in vista di Russia 2018, non si potrebbe non parlare di Inter in certi termini: fattore che servirebbe eccome ad una squadra intenta a ricostruire le proprie certezze, a lavorare sulle mancanze del passato, a ritrovare quel feeling con l’altissima classifica senza però risultare l’improvvisata di turno, ma dimostrando – passo dopo passo – di poter vivere a determinate altezze.
Perché l’Inter è agevolata dall’assenza delle coppe
Un organico ricco di risorse qualitative e dunque adeguato numericamente ha bisogno della maggior quantità di partite possibili per concretizzare effettivamente le sue rotazioni. E per non scontentare nessuno: altrimenti spazio ai musi lunghi. E quando uno spogliatoio ne è denso, irrimediabilmente si genera un effetto negativo sulla tenuta generale. Svariati motivi al contrario inducono a pensare che lavorare sulla classica settimana tipo sia un bene per questa Inter, così come è stata costruita, l’Inter di Spalletti: in primis perché si tratta di una squadra in piena rifondazione e che di conseguenza necessita di tempi standard per edificarsi con stabilità e qualità d’esecuzione. Non di minor rilevanza in tal senso è la composizione della rosa: sicuramente affidabile negli undici, con buone alternative in mediana ma non negli altri comparti di campo, dove – se ad esempio ci riferiamo alla difesa ed al tridente offensivo – non si può certo parlare di vacche grasse. Organico rimaneggiato, impegni ridotti: l’accordo pare esserci. Anche perché le gerarchie – proprio nei reparti appena citati – appaiono tremendamente chiare: ci sono i titolari, evidenti, inamovibili, e le riserve che possono sostituirli in caso di infortuni o quando ci sia bisogno di tirare il fiato. Ammesso che questa necessità si presenti in una stagione priva dell’impegno internazionale.
Attenti all’Inter?
Ragion per cui un occhio a questa Inter va dato: in tal senso ci verranno in aiuto proprio le cinque gare con cui abbiamo aperto la discussione. Tutte alla portata dell’Inter, di un’Inter rinfrancata dalle prime due vittorie di campionato, di un’Inter che vorrà approfittare della scia per lanciare un segnale al campionato. Senza dimenticare la disponibilità del centravanti probabilmente più famelico dell’attuale Serie A: Mauro Icardi ha battezzato l’anno con due doppiette, quella realizzata alla Fiorentina nel primo quarto d’ora del suo campionato, quella clamorosa centrata all’Olimpico sul campo di una Roma tramortita dai suoi colpi. Due reti su cinque palle giocate: un alieno. Poco da dire sul livello generale di questo centravanti fantascientifico, la novità pare risiedere nell’atteggiamento: quello di chi è intenzionato a scrollarsi da dosso l’aura di perdente di successo che gli anni di Inter gli hanno inevitabilmente portato in dote, quello di chi vuole prendersi la partecipazione alla prossima Champions League e riportare il club nerazzurro alle latitudini che gli competono. In pochi possono presentare una certezza offensiva così comprovata: l’Inter riparte da Spalletti con Icardi nel motore. Un cocktail potenzialmente interessante. Tentativi di fuga, work in progress: quella che oggi è curiosità si può tramutare in interesse. E timore per le concorrenti. Ma si aspettano le controprove.
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