2014

Inter, Burgnich: «Celtic? Buon sorteggio, non è la squadra di un tempo. E sulla finale del 1967…»

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Continua la bandiera nerazzurra: «Per essere ambiziosi è necessario intervenire sul mercato»

Sarà il Celtic di Deila l’avversario dell’Inter guidata da Roberto Mancini nei sedicesimi di Europa League. Una squadra quella scozzese che evoca brutti ricordi in casa nerazzurra, con la finale di Coppa dei Campioni del 1966-67 vinta per 2-1 a Lisbona contro l’Inter del “Mago” Helenio Herrera. Per commentare questo sorteggio la redazione di Calcionews24.com ha contattato uno dei protagonisti di quella partita, Tarcisio Burgnich.

Allora Burgnich, sarà Inter-Celtic: cosa ne pensa?

«E’ un buon sorteggio, il Celtic di oggi non è il Celtic dei nostri tempi. Non è una squadra che ha top player, come il Bayern Monaco o il PSG, ha buoni giocatori ma niente di più».

Non è certamente il Celtic del 1966-67, che lei affrontò nella finale di Coppa dei Campioni del 1967 a Lisbona e che sconfisse l’Inter di Herrera(il Celtic vinse per 2-1, ndr): può essere questa una sorta di rivincita?

«Le squadre scozzesi hanno sì una buona qualità, ma fanno fatica ad entrare oggi negli alti ranghi europei. Una volta c’era gente molto forte, poi parecchi sono andati in giro per l’Europa ed hanno perso qualità. Non può esserlo per questo motivo».

Ha un ricordo particolare di quella finale?

«Mi ricordo che eravamo in difficoltà perchè mancava Suarez, era la chiave della nostra squadra. Mi ricordo che c’era Sarti che nel secondo tempo aveva fatto parate spettacolari e noi per scherzare gli dicemmo di lasciar passare qualcosa, perchè ci stavano schiacciando troppo, così da allentare la pressione. Mi ricordo questo loro particolare, l’aggressività».

Secondo lei la formazione di Roberto Mancini ha le carte in regola per passare il turno?

«L’Inter ha dei buoni giocatori, manca quello che fa la differenza: il Bayern Monaco ha cinque giocatori che fanno la differenza, l’Inter no. Anche la Juventus fa fatica. Quando Mourinho vinse qui in Italia aveva dei campioni del calibro di Ibrahimovic, Eto’o e Sneijder. Quella di ora è una buona squadra ma mancano giocatori di questo tipo. mi auguro che a gennaio intervengano sul mercato, anche se è difficile assicurarsi un campione. Ma un centrocampista forte è necessario per Mancini, uno che salti l’uomo. Anche noi, nell’Inter di Herrera, eravamo un buon gruppo, ma c’erano poi Suarez, Corso, Mazzola e così via. Per essere ambiziosi è necessario intervenire, sia per raggiungere la Champions League che per essere ambiziosi a livello europeo»

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