2020
Inter Gladbach: lo sterile possesso nerazzurro non coinvolge Eriksen – ANALISI TATTICA
L’Inter di Conte ha mostrato tanti difetti contro il Borussia Monchengladbach. I nerazzurri soffrono in entrambe le fasi di gioco
Inter-Borussia Monchengladbach è stata una gara con due tempi molto diversi tra di loro. Nella prima frazione, il match è stato piuttosto bloccato: abbiamo visto sistemi di pressing estremamente solidi ed organizzati, che hanno reso entrambe le squadre (Glabdach soprattutto, che non dava mai la sensazione di poter fare male) davvero sterili.
Al contrario, nel secondo tempo gli spazi sono aumentati sensibilmente. Ancora una volta (si era già notato nel derby), l’Inter di Conte si è allungata molto, con le marcature preventive che si sono rivelate un grosso problema. Dopo ogni palla persa, le punte dei tedeschi avevano spazio per ricevere ed aggredire poi la profondità.
L’abuso del lancio per Lukaku
Nella prima frazione, l’Inter ha avuto il grosso merito di limitare la pericolosità del Gladbach, che ha faticato molto nel rendersi pericoloso. Eriksen e Barella erano sempre tempestivi nell’accorciare sui mediani mentre Darmian e Perisic uscivano bene sui terzini tedeschi. Inoltre, i movimenti a venire incontro delle punte tedesche (determinanti, con la loro velocità, nello scacchiere di Rose) erano sempre letti bene dai difensori nerazzurri. Come stiamo vedendo nelle ultime partite, il pressing dell’Inter era fortemente a uomo.
In particolare, D’Ambrosio ha fatto una grande prestazione su Marcus Thuram, lo seguiva in zone profonde del campo quando il francese arretrava la propria posizione. Il Borussia non è quindi riuscito a innescare bene i 4 attaccanti, i quali hanno avuto pochi spazi: il grosso della pericolosità del Gladbach si basa sulle combinazioni tra Plea, Thuram, Embolo e Hoffman. Neutralizzati loro, i tedeschi sono molto sterili, soprattutto quando affrontano una difesa schierata.
Per la verità, su qualche palla persa dall’Inter, il Borussia ha avuto l’opportunità di pungere in ripartenza. Tuttavia, i nerazzurri nella prima frazione sono stati ottimi nelle transizioni difensive, soprattutto grazie a un Vidal che – prima degli svarioni della ripresa – ha dato solidità ai padroni di casa. 6 tackle vinti e 7 intercetti per il cileno, che ha annullato diversi contropiedi del Gladbach.
Il pressing a uomo dell’Inter di Conte, che fa tanta densità in zona palla. D’Ambrosio segue bene Thuram. Il Gladabch fatica a risalire.
Il problema dell’Inter è che però ha faticato molto ad arrivare dalle parti di Sommer. Il Gladbach, che senza palla si schierava con il 4-3-3, ha pressato bene e tenuto i nerazzurri lontano dalla propria porta. Con Barella e Vidal schermati dagli avversari, i padroni di casa allargavano spesso il gioco su Darmian. Il Gladbach scivolava però bene in zona palla, facendo tanta densità. Il palleggio nerazzurro si arenava, con l’Inter che era costretta a tornare indietro.
Abbiamo visto per ampie fasi del match un palleggio lento e sterile da parte dei difensori che però non riuscivano a fare progredire l’azione. Mancavano soluzioni di passaggio.
Il pressing del Gladbach, con il terzino (Bensebaini) che esce su Darmian. All’Inter mancano soluzioni di passaggio sul breve.
Come abbiamo scritto nel post derby, i nerazzurri in questo periodo stanno estremizzando la ricerca di Lukaku. Non si vede un palleggio insistito ed elaborato palla a terra. La palla arriva sulla trequarti avversaria solo con lanci lunghi da dietro: non è un caso che Kolarov abbia assunto subito grandi responsabilità nell’impostazione, proprio perché crea occasioni direttamente dalla difesa.
Insomma, l’Inter è abbastanza monocorde in fase di possesso. Quando impostano da dietro, i nerazzurri svuotano quasi totalmente il centrocampo. L’unico scopo è quello di lanciare per il belga, il quale fa da parete per l’uomo a rimorchio. L’Inter coinvolge pochissimo tanto i mediani quanto Eriksen, con il danese che si limita a raccogliere le sponde di Lukaku. Raramente il danese viene imbeccato tra le linee.
Nella slide sopra, si vede uno dei molti lanci da dietro di Kolarov. Anche se i giocatori dell’Inter ruotano le proprie posizioni per dare più imprevedibilità, c’è comunque un’ampia distanza tra retroguardia e centrocampo. L’ex Roma lancia quindi su Lukaku.
Insomma, non stupisce come mai l’ex Tottenham non si stia imponendo nonostante in teoria giochi in una posizione a lui congeniale (il trequartista). Nel calcio di oggi, sono le funzioni che contano, più che il ruolo di partenza. Eriksen si è sempre esaltato in un calcio di palleggio e di gioco sul corto, ma non ha le qualità atletiche e fisiche per imporsi in squadre così lunghe e verticali.
Le difficoltà nella seconda frazione
Nel secondo tempo, la gara è diventata più “europea”, con le distanze che si sono parecchio dilatate. Si sono visti più duelli individuali in campo aperto, con l’Inter che è diventata molto meno solida quando ha perso palla. Le punte del Gladbach hanno iniziato ad avere molti più spazi in campo aperto.
Quando i tedeschi tornavano in controllo del possesso, riuscivano a trovare le punte libere di ricevere e girarsi: esattamente ciò che non era avvenuto nel primo tempo, poiché nei primi 45′ le marcature preventive dell’Inter avevano funzionato. Plea, Embolo, Thuram ed Hoffman hanno iniziato ad usufruire di molti più spazi, con il Borussia Monchengladbach che ha potuto aggredire meglio la profondità.
Un esempio nella slide sopra. Dopo che i tedeschi recuperano il possesso, riescono a verticalizzare per Plea, come De Vrij in ritardo nell’accorciare su di lui. Il Gladbach può quindi attaccare in ripartenza, con 3 giocatori pronti ad aggredire la profondità. Questi spazi erano mancati nella prima frazione, l’Inter riusciva più facilmente a recuperare palla.
Insomma, sono questi i problemi principali per Conte. Prima di tutto, l’Inter crolla vistosamente nei secondi tempi, disunendosi parecchio. Gli avversari hanno sempre tanto campo da attaccare. Inoltre, la manovra offensiva sembra parecchio involuta. L’Inter non cerca di ordinarsi con la circolazione di palla e di palleggiare in modo elaborato. Altro non fa che allungare le distanze e cercare il lancio lungo per Lukaku, rinunciando ad altre soluzioni.
Il centrocampista del M'Gladbach, Jonas Hofmann: "Il 99% del gioco dell'#Inter consiste nel dar palla a #Lukaku che permette alla squadra di rialzarsi".
— Alessandro Rimi (@Ale_Rimi) October 22, 2020
Troppo bello.
Gli affanni dell’Inter di Conte sembrano evidenti in entrambe le fasi. Vedremo cosa farà il tecnico leccese per risolvere la situazione.