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2016

Mancini: «Gli stimoli non mi mancano»

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mancini inter marzo 2016 ifa

«Ibrahimovic qui? Non penso. Balotelli spero torni quello di un tempo»

Consueta conferenza stampa pre-partita per l’Inter e per Roberto Mancini, impegnato domani nella sfida contro una sua ex storica (da giocatore): l’ottimo Bologna allenato da Roberto Donadoni. Per Mancini, finalmente, l’occasione di fare un po’ il punto sul futuro: si era parlato di un possibile addio alla fine di questa stagione in caso di mancato accesso ai preliminari di Champions League (ad oggi più che una possibilità), in una intervista odierna però il direttore sportivo Piero Ausilio ha pienamente confermato fiducia nel tecnico, che dal canto suo, almeno per adesso, dice di stare bene dov’è attualmente: «Faccio un lavoro che mi piace e gli stimoli ci sono, li trovi ogni giorno. Come tutti poi, anche noi allenatori possiamo prendere decisioni giuste o sbagliate, ma il risultato spesso cambia troppo i pensieri e le opinioni», le parole di Mancini. Si parla di Bologna dunque: la squadra di Donadoni è più che un’insidia… «Dopo anni di buio, il Bologna merita una squadra forte, Donadoni ha fatto un grande lavoro ed è un grande allenatore – commenta Mancini – . Domani ci sarà da stare attenti, sarà una partita difficile e non possiamo pensare già a quella successiva con la Roma»

MANCINI: «IBRAHIMOVIC QUI? DIFFICILE» – Si parla dunque si singoli: «Alex Telles mi piace molto, punto su di lui: crescerà – dice Mancini – . Mauro Icardi ha un lungo contratto e non credo ci siano problemi nel farlo restare. Adem Ljajic? Mi piace allenare i giocatori come lui, anche se mi fanno arrabbiare. Crescerà ancora molto, ha delle grandi qualità. Marcelo Brozovic? Anche lui è giovane crescerà, Roberto Soriano però è un giocatore più esperto. Eder? Sta giocando bene, è solo un caso non abbia ancora segnato». Qualcuno parla di un possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic, in scadenza di contratto con il Paris Saint-Germain. Mancini nega: «Ad oggi mi sembra difficile lasci il PSG per venire qui». Da qui alla fine, serve solo fare risultato, il tecnico nerazzurro lo sa: «Dobbiamo cercare di fare bene nelle prossime dieci partite. Chi gioca domani? Jeison Murillo sta abbastanza bene, mentre per Stevan Jovetic ci vuole ancora un po’ di tempo, penso possa tornare in campo dopo la sosta internazionale». Domani a San Siro è atteso Carlos Dunga, commissario tecnico del Brasile. Mancini spiega: «Parleremo con lui di Joao Miranda, ma penso sia difficile che in una estate il giocatore possa fare Copa America ed Olimpiadi insieme». Chiosa un po’ amara su Mario Balotelli, che al Milan ormai si è eclissato: «Quando lo vedi in campo speri sempre che possa tornare indietro di qualche anno per tornare ad essere quello che era», le parole nostalgiche di Mancini. 

«NON CI SONO PARTITE FACILI» – Poco prima, ai microfoni di Inter Channel, Mancini aveva parlato degli argomenti della conferenza stampa di cui sopra: «I giornalisti oggi sono addormentati, faranno poche domande (ride, ndr)… Quella appena passata è stata una buona settimana, veniamo da buone prestazioni e speriamo di continuare. Col Bologna non sarà facile, ma sono felice sia uscito bene da un inizio di stagione difficile: hanno giocatori che possono metterti in difficoltà, non ti danno spazio e attaccano. Non esistono più partite facili, ma io sono fiducioso: ho quattro o cinque giocatori giovani che possono diventare importanti nei prossimi anni»

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